Pesaro e Urbino in tre giorni, formato famiglia

Le Marche hanno la capacità di sorprendere. Un po’ perché accontentano le esigenze di tutti, tra mare ed un territorio interno ricco di attrattive. Un po’ perché ci sono così tante cose da fare, da vedere, da scoprire, che non ti annoi mai. Ed esattamente così abbiamo fatto noi, ossia non ci siamo annoiati per nulla in questi tre giorni vissuti in famiglia alla scoperta della provincia di Pesaro e Urbino, anzi. Ti raccontiamo come in questo post.

Pesaro: città bike friendly

Pesaro si visita bene in bicicletta. La bicicletta è sempre amata dai bambini e dai ragazzi. Ecco la formula perfetta per convincere e coinvolgere i nostri tre figli, i due grandi e il piccolino, nell’esplorazione della città in sella ad una due ruote.

La base per la nostra giornata pesarese è stata il Family Hotel Nautilus, da qui ci siamo mossi verso il centro cittadino grazie alla bicipolitana che con più di 100 km di piste ciclabili rende Pesaro una città realmente bike friendly. La ciclabile sulla spiaggia di Ponente arriva sino a Fano, sono circa 7 km praticamente pianeggianti a bordo spiaggia.

Con tutti questi percorsi è stato facile raggiungere la prima tappa, i Musei Civici a Palazzo Mosca. È qui che abbiamo avuto il primo approccio con la città, la sua storia e la sua cultura attraverso la conoscenza delle opere d’arte, come la famosa pala del Bellini e le ceramiche cinquecentesche. Un’occhiata alla mostra “NOI. Non erano solo canzonette” per guardare al passato e al costume più recente e via, in sella alle nostre bici, sino al Museo Nazionale Rossini. 

Il compositore è nato a Pesaro e la città di Pesaro ne ha fatto il proprio fiore all’occhiello, tanto da disporre di un museo interamente dedicato alla vita e alle opere del musicista. Un percorso multimediale nella splendida cornice del Palazzo Montani Altaldi che ci ha incuriosito e divertito. Ma Rossini a Pesaro è anche la sua casa natale, il conservatorio, il teatro, tutte cose da vedere, più facilmente muovendosi con la bici come abbiamo fatto noi. Le note di Rossini ci hanno piacevolmente seguito, tra una tappa e l’altra in questa città di mare.

In giro per la città ci siamo goduti anche la grande Piazza del Popolo, il Piazzale della Libertà con la grande sfera di Pomodoro e lo splendido villino Ruggeri in stile Art Noveau. E che dire del tramonto al porto, dove il disco solare si immerge nel mare tra suggestivi colori e splendidi yacht ancorati alle banchine.

Il palato lo abbiamo coccolato concedendoci un pranzo a Il Pergolato dalla Maria a Novillara. Le tagliatelle fatte e i salumi del territorio ci hanno deliziato in questo locale rustico e casalingo. A cena la scelta è ricaduta in invece su L’Angolo di Mario, si mangia pesce (squisito) sulla terrazza vista mare tra le due spiagge, quella di Ponente e quella di Levante.

Urbino, la città di Raffaello

Solo quaranta minuti d’auto separano Pesaro da Urbino. È la città natale di Raffaello e quella di residenza di Federico da Montefeltro, entrambi due personaggi importantissimi per la città. La nostra visita non poteva che iniziare dal palazzo Ducale. Le sale e i corridoi di questa residenza nobile sono già di per sé spettacolari se non fosse che ospitano alcune opere d’arte di incredibile bellezza. La Muta del Raffaello, alcuni dipinti del padre Santi, di Piero della Francesca e la città ideale di autore anonimo. Meraviglia che ha il suo apice davanti allo studiolo di Federico e alla vista dalla loggia esterna.

Urbino dispone di molte attrazioni, tra queste abbiamo visitato la mostra Baldassarre Castiglione e Raffaello sulla vita di corte, l’esposizione Raffaello Impossibile con tutte le opere del pittore (in copia) in grandezza naturale grazie a dei particolari pannelli luminosi, la sala dell’Oratorio di San Giovanni Battista con uno stupefacente affresco su tutte le pareti della sala.

Particolare interesse lo abbiamo dedicata alla casa natale di Raffaello. Un grande edificio che ci ha fatto comprendere come il ragazzo prodigio non fosse per nulla povero. Ciò grazie al mestiere di pittore a corte di suo padre. Ma anche com’erano strutturate le case di un tempo e, meraviglia delle meraviglie, un affresco di Raffaello adolescente con una Madonna con bambino.

Passeggiare per le strade di Urbino è una bellissima esperienza, ci sono tante cose da vedere. Interessante scorrere le lapidi sulle case che ne ricordano gli occupanti illustri, matematici, chimici e poeti. Studiando un po’ l’itinerario migliore si riesce a fare anche con il passeggino, così come abbiamo fatto noi. 

L’ultimo giorno a Urbino lo abbiamo trascorso salendo alla fortezza Albornoz. Si trova in posizione elevata rispetto alla cittadina e permette una vista sorprendente su Urbino e le colline circostanti, meraviglia! Qui i nostri ragazzi hanno preso parte ad un laboratorio di aquiloni. La prima domenica di settembre si tiene infatti ad Urbino una speciale manifestazione dedicata proprio a questi colorati oggetti volanti, una sfida tra quartieri che affonda le sue radici nell’antichità.

A Urbino non abbiamo mancato l’appuntamento con la tavola. Alcune delle specialità tipiche come la crescia sfogliata le abbiamo assaggiate e apprezzate nel ristorante Il Cortegiano davanti a Palazzo Ducale, nel giardino del ristorante Il Castello e al Girarrosto vicino alla casa natale di Raffaello. Per dormire abbiamo scelto l’hotel Bonconte, vicino alle mura è una struttura adatta anche alle famiglie con camere molto curate.

Pesaro e Urbino ci hanno catturato. La prima con il contrasto tra località di mare e cultura intorno al mito e alle note di Rossini, la seconda per i colori, quelli armoniosi del suo centro storico e quelli dei dipinti che custodisce.

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