Ripatransone: si accende il Cavallo di Fuoco

Dal 1682 a Ripatransone, splendida cittadina del Piceno, prende vita una fra le manifestazioni folkloristiche/pirotecniche piú antiche e singolari d’Italia che, come da tradizione, si svolgerà la sera dell’Ottava di Pasqua, che quest’anno ricorre domenica 7 aprile.

Le origini e l’evoluzione storica

“Poscia (dopo la processione e i fuochi) il maestro che lavorò i fuochi, che fu chiamato da Atri, cavalcò un cavallo, che era tutto ripieno di fuochi artificiali con il quale girò più volte la piazza buttando sempre raggi ed altre bizzarrie composte di bitume ed altre simili materie incendiarie. Pareva giusto un Plutone quando sopra un cavallo di fuoco uscì dal monte Vesuvio a rapire la figlia di Cerere”.

Con questo celebre testo, il marchese Filippo Bruti Liberati descrive per la prima volta cosa è veramente successo quel 10 maggio del 1682, data fondamentale della storia ripana in cui nacque il Cavallo di Fuoco. Fu quello l’esordio di una manifestazione che nei secoli è diventata il simbolo di Ripatransone.

In questo giorno, tale abile fuochista, chiamato in occasione dell’incoronazione del simulacro della Madonna di San Giovanni, dopo aver concluso il suo lavoro, con tutto ciò che gli rimaneva, improvvisò uno spettacolo in sella al suo cavallo. La gente radunata in piazza gradì a tal punto che seguì un lungo e intenso applauso che accompagnò l’uscita dal paese di questo anonimo fuochista. Ciò che accadde entusiasmò molto i ripani così che l’anno successivo alcuni cittadini, memori di ciò che era accaduto, rievocarono il fatto.

E così nacque una lunga tradizione destinata a non scomparire mai più. Stando alle attestazioni raccolte, fino al 1700 circa si continuò a rievocare il Cavallo di Fuoco con un animale vero. Successivamente i ripani provvidero a costruire un modello in legno portato a spalla fino al 1932, anno in cui venne costruito il primo modello in legno su due ruote. La struttura del Cavallo continuò ad essere in legno fino al 1994, anno in cui fu realizzato un nuovo modello in lamiera. Quest’ultimo genera fuochi molto più spettacolari dei precedenti, aspetto che ha contribuito ad accrescere il fascino della manifestazione.

Il Cavallo di Fuoco oggi

In oltre tre secoli sono stati registrati mutamenti delle peculiarità di questa manifestazione; questo lo si denota dalle caratteristiche proprie della festa e dello stesso Cavallo, perfezionate nel corso degli anni. La manifestazione pirotecnica serale, di carattere civico, si mescola naturalmente con la solennità religiosa che celebra la Madonna di San Giovanni e che, di fatto, rappresenta l’input da cui ha avuto origine la festa. Nel programma religioso si susseguono la Santa Messa Pontificale, la Benedizione del Cavallo di Fuoco e la Processione del Simulacro della Madonna di San Giovanni.

Alle 21.00 inizia la preparazione del Cavallo. Ad attendere la sua uscita fuori dalla sua dimora, il Museo del Cavallo di Fuoco, ci sono giovani e appassionati del luogo che cantano cori “propiziatori” animati dalla passione e dall’amore nei confronti della festa. Una volta uscito, esso raggiunge Largo Speranza dove incontra il Corpo Bandistico Città di Ripatransone che lo scorta, tra la folla festante, sulle note della “Marcia 23”, inno dell’evento e della Città, per tutto il Corso Vittorio Emanuele II fino all’ingresso nelle Piazze Matteotti e Condivi dove ad attendere ci sono migliaia di persone.

Finito un giro di ricognizione, viene spenta l’illuminazione pubblica, e questo momento è solitamente accompagnato da un boato tumultuoso del pubblico che comprende l’imminente accensione della miccia che aziona il meccanismo pirotecnico.

I fuochi artificiali che scaturiscono dal Cavallo sono sia ad altezza uomo che aerei. I primi sono indubbiamente quelli che divertono di più, dando vita ad un giocoso panico tra gli spettatori. I secondi sono invece quelli più affascinanti ed emotivamente coinvolgenti perché creano meravigliosi giochi di luce.

Lo spettacolo ha una durata di circa 30 minuti. Una volta terminato, il Cavallo di Fuoco viene riportato nella sua dimora dove rimarrà fino alla successiva Ottava di Pasqua.

Ripatransone, il belvedere del Piceno

Foto di Marinella Guglielmi (da Instagram)

Questo affascinante borgo ascolano vanta un’ineguagliabile vista panoramica che spazia dal Gran Sasso ai Monti Sibillini, dal Conero al Gargano, fino alla costa dalmata. Possiede numerosi musei e collezioni inserite all’interno di un unico polo museale, tra i quali spiccano la  Biblioteca comunale, il Museo Civico Archeologico e la Pinacoteca con le opere del Crivelli e Fazzini.  Data la sua posizione di alta collina,  a soli 12 km dal mare Adriatico,  la località con il marchio Bandiera arancione ben si presta ai soggiorni estivi ma anche a quelli autunnali e primaverili.

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One thought on “Ripatransone: si accende il Cavallo di Fuoco

  1. Sono marchigiana ma non sapevo dell’esistenza di tanti eventi in luoghi a me vicini
    Grazie

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