I luoghi di Federico da Montefeltro a Mercatello sul Metauro

Conosciuto come uno dei più illustri personaggi del Rinascimento Italiano, Federico da Montefeltro fu un grande condottiero, mecenate e umanista, che diede un immenso contributo alla città di Urbino, attirando alla sua corte artisti, architetti, storici, politici e intellettuali da ogni parte d’Europa, e rendendola “la culla del Rinascimento”.
Non tutti sanno però che l’infanzia di Federico è profondamente legata a un piccolo borgo in provincia di Pesaro e Urbino. In questo articolo vogliamo raccontarvi proprio il rapporto speciale con questo luogo!

Parliamo di Mercatello sul Metauro, ridente cittadina di origine medievale nella verdissima valle del fiume Metauro, borgo Bandiera Arancione e uno dei Borghi più belli d’Italia, che accolse il piccolo Federico quando aveva solo tre anni. Tra le mura amiche di Mercatello, egli trascorse la sua infanzia, creando relazioni e rapporti che avrebbe poi mantenuto per tutta la vita.

Riavvolgiamo allora il filo della storia e vediamo come iniziò questo intreccio di destini tra quello che divenne il grande Duca di Urbino e il borgo di Mercatello!

La Mercatello del piccolo Federico

Federico nacque nel 1422 da una fugace relazione con una dama di corte, fuori dal matrimonio, del conte di Urbino Guidantonio, nonostante esistano diverse ipotesi circa la paternità di costui. Il conte, che non aveva avuto figli dalla moglie, lo riconobbe come suo figlio naturale, ma quando nel 1424, dopo la morte della consorte, sposò Caterina Colonna, nipote del Papa Martino V, le cose cambiarono. Da lei Guidantonio ebbe un secondo figlio, Oddantonio.
Visto dalla matrigna come una minaccia per la posizione e l’eredità della prole legittima, Federico non ebbe un’infanzia facile e per volontà della contessa venne ben presto allontanato dal Palazzo.
Venne affidato alle cure di Giovanna Alidosi, signora di Sant’Angelo in Vado e Mercatello, che sarà per Federico una madre amorevole e lo crescerà come un figlio. Guidantonio e Giovanna Alidosi combinarono inoltre, già allora, il matrimonio di Federico con Gentile, unica figlia della donna, erede dei poderi nella valle del Metauro.

Federico arrivò quindi a Mercatello molto piccolo e vi rimase per circa otto anni. Qui trovò finalmente un ambiente e un clima libero dalle invidie e giochi di palazzo e trascorse sereno gli anni della fanciullezza, assistito e guidato dall’affetto della “mamma adottiva”.

Come era il borgo a quei tempi? Vediamo quali sono i luoghi più significativi che fecero da cornice all’infanzia di Federico a Mercatello sul Metauro.

La piccola cittadina Metaurense era allora racchiusa entro le mura medievali, protette dalle ripide sponde dei due fiumi e da fossati. All’interno del circuito murato si trovano case, torri, botteghe, orti e terreni tipici dell’edilizia medievale, con al centro la Piazza. Qui si affacciavano i palazzi religiosi e nobiliari più importanti, come il palazzo dei Brancaleoni, il Palazzo della Comunità con la sua torre Civica, sostituito poi dal nuovo palazzo comunale, e la Pieve romanica.

Al tempo del piccolo Federico l’interno della Pieve Collegiata era affrescato e gli altari arricchiti da tavole preziose, come l’icona raffigurante la Madonna col Bambino che ancora conserva, rarissima testimonianza di arte bizantina, ritenuta la più antica tavola dipinta delle Marche.

Non mancavano i grandi conventi francescani, come quello dei minori che oggi ospita il Museo e la Chiesa di San Francesco, e gli oratori come quello di Santa Croce, del quale rimangono, conservati nel Museo di San Francesco, l’affresco della Crocifissione e la stauroteca con la reliquia della Croce che Federico conosceva bene.
Nella chiesa di Santa Croce infatti esisteva già all’epoca una tradizione di origini antichissime: la venerazione, ancora oggi molto sentita, della rarissima statua medievale del Cristo Morto in cuoio conciato, eccezionalmente dotata di flessibilità di arti e testa, tradizionalmente visibile solo il giorno del Venerdì Santo quando, dopo essere stata crocifissa e deposta, viene solennemente riposta nel suo sepolcro.

La frequentazione più assidua del piccolo Federico era però nella chiesa di San Francesco, scrigno all’epoca come oggi, di capolavori assoluti: il trecentesco polittico di Giovanni Baronzio con l’infilata di Santi che affiancano la Vergine in trono; la grande Croce, straordinario dipinto su tavola di Giovanni da Rimini del 1309; la magnifica tomba di Bartolomeo Brancaleoni, che proprio in quel periodo la madre adottiva di Federico stava facendo costruire per il suo defunto marito, nell’abside della chiesa.

Il destino di Federico: da Venezia a Conte di Mercatello

A undici anni, nel 1433, Federico lasciò Mercatello, costretto a partire per Venezia a garanzia della pace ritrovata fra Guidantonio e il nuovo Papa Eugenio IV. Di lì a poco divenne l’allievo prediletto di Vittorino da Feltre alla scuola più nota dell’Umanesimo: la Ca’ Zoiosa di Mantova. Fu un periodo determinante per la sua formazione, il suo sviluppo culturale e la sua visione politica.
Il destino inoltre aveva in serbo per lui grandi progetti! Tornato in patria, nel 1437 sposò Gentile, erede della famiglia Brancaleoni, acquisendo in dote i suoi territori e divenendo Conte di Mercatello. L’anno seguente iniziò la sua vera ascesa, dimostrando capacità strategiche e militari e abilità diplomatica, conquistando un ruolo di primo piano nella scena politica del tempo. Rimase Conte di Mercatello fino al 1474, quando divenne Duca di Urbino, e passò allora il suo primo titolo al “fratello” Ottaviano Ubaldini.

Sotto la guida illuminata di Federico e in seguito di Ottaviano, il paese conobbe un lungo periodo di prosperità, sia economica che culturale; egli cambiò per sempre la fisionomia delle terre del Ducato fino ad ergerlo a protagonista del Rinascimento. Federico non poteva certo tralasciare Mercatello dal suo progetto di ristrutturazione difensiva del territorio, a partire dall’ammodernamento delle fortificazioni medievali.

Vediamo allora le opere che ancora oggi raccontano lo splendore che questo grande Duca seppe dare al territorio di Mercatello!

Federico fece potenziare la massiccia rocca quadrilatera a guardia del ponte sul fiume Metauro, anche se oggi di questo intervento restano poche tracce visibili, come il locale circolare con scala a lumaca affiancato alla porta cittadina. Sul torrente che lambisce il lato opposto della cittadina era un altro ponte gemello, distrutto nel secolo scorso e qui Federico affidò a Francesco di Giorgio la sperimentazione di nuove forme per il possente bastione cilindrico a sua protezione, che ancora oggi possiamo ammirare.

La vivacità del periodo federiciano è ben evidente anche nell’edilizia civile messa in atto dalle famiglie più vicine a quella dei Montefeltro, in particolare gli Stefàni. Tra i diversi interventi da questi realizzati, ricordiamo il porticato, oggi distrutto, sulla facciata della chiesa francescana, quando Federico divenne Duca e passò il titolo di Conte di Mercatello ad Ottaviano Ubaldini. In questa occasione vennero realizzati anche i preziosi ritratti in bassorilievo marmoreo di Federico e Ottaviano, attribuiti a Francesco di Giorgio Martini e oggi conservati nel Museo di San Francesco.

La morte di Federico per una malattia infettiva nel 1482 e gli impegni di Ottaviano a Urbino come tutore del giovane erede Guidobaldo, fermarono i lavori di realizzazione del Palazzo Ducale di Mercatello, affidato all’architetto ducale Francesco di Giorgio Martini e rimasto così incompleto.

La scomparsa di Federico lasciò Mercatello orfana del suo grande protettore e favorì la crescita di altre città vicine. Ma questo territorio conserva ancora le tracce del grande Rinascimento mercatellese e dell’intensa attività del periodo federiciano, che continuò a dare frutto anche nei periodi successivi.

Palazzo ducale di Mercatello sul Metauro (Francesco di Giorgio Martini)

A Mercatello un grande convegno di studi dedicato a Federico

Per le celebrazioni del VI centenario della nascita di Federico da Montefeltro, il Comune di Mercatello sul Metauro ha organizzato un grande convegno di studi dedicato al tema, finora trascurato, della formazione del futuro Duca di Urbino e del suo legame con l’Alto Metauro.

Il Convegno, dal titolo “FEDERICO DA MONTEFELTRO dalla Mercatello dei Brancaleoni alla Ca’ Zoiosa di Vittorino da Feltre”, si terrà nella Chiesa di San Francesco nei giorni 23 e 24 settembre 2023 e verrà realizzato all’insegna dell’accessibilità, con schermi, video, sottotitolazioni e traduzioni simultanee in Lingua dei Segni. Mercatello tra l’altro è il primo comune della provincia di Pesaro e Urbino ad aver ricevuto la Bandiera Lilla.
Per partecipare al Convegno, potete prenotarvi gratuitamente a questo link.

Le giornate di studi verranno arricchite da numerose iniziative collaterali:

  • aperture straordinarie del Museo di San Francesco che, con le sue ricche collezioni e con le opere d’arte, documenta e rievoca la ricca e stratificata storia di Mercatello
  • nella serata di sabato 23 settembre, concerto “Echi dal Rinascimento”, che sarà tenuto dalla Gioachino orchestra diretta da Alessandro Tampieri e con la partecipazione del Coro Polifonico Icense
  • nel pomeriggio di domenica 24 settembre un itinerario guidato tra le mura di Mercatello, partendo dalla chiesa di San Francesco, illustrerà vari punti dove si legge con evidenza il segno di Federico e l’intervento dell’architetto ducale Francesco di Giorgio Martini. Per informazioni: info@guidaturisticaurbino.it – Enrica Corsini 347.8962484
  • sempre nel pomeriggio di domenica si potrà inoltre scoprire il territorio che circonda Mercatello su due ruote, guidati da esperti, con la possibilità di affittare bici o e-bike. Per informazioni: Appennino Bike Adventure – Daniele 329.1045788, Luca 338.1854425

Consulta il programma completo sulla pagina web dedicata al Convegno.

Info utili

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