La magia del foliage in 10 borghi delle Marche

L’autunno è una stagione che non è in grado di mettere tutti d’accordo: la pioggia, le giornate che si accorciano e i giorni in cui non vedi a un palmo dal naso possono non convincere. Ma c’è sicuramente una cosa che colpisce e trova tutti d’accordo: i colori che la natura assume in questo periodo dell’anno sono davvero meravigliosi e possono dare una nuova vita ai luoghi.

Le Marche, con i suoi parchi e le sue montagne, sono una regione privilegiata e ricca di tanti itinerari alla scoperta del foliage, ma vogliamo proporvi un altro punto di vista.

Ci siamo fatti ispirare dalle splendide fotografie taggate #destinazionemarche sui social e abbiamo pensato di portarvi alla scoperta di alcuni borghi che grazie alle sfumature arancioni e rosse dell’autunno acquistano un fascino ancora più particolare. Vi proponiamo, quindi, 10 borghi da visitare in questo periodo dove potrete andare alla ricerca di scorci per catturare la bellezza del foliage in uno scatto!

1. Frontino (PU)

Nel cuore del Montefeltro, a dominare la valle del Mutino e sovrastato dal monte Carpegna, il borgo di Frontino sembra uscito da una favola. Il paese, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia e sul quale sventola la Bandiera Arancione, è pronto a farvi innamorare. E con l’avvento dell’autunno, il borgo diventa ancora più magico grazie alla sua torre civica ricoperta di rampicanti che cambia d’abito e si tinge di rosso: non dimenticate di fare una foto a questo spettacolo della natura!

Frontino – Foto IG di @_michelegnesi_ e @livi.corb

Vi consigliamo, inoltre, di visitare il Museo “F. Assetto”, che ospita alcune opere del celebre artista torinese precursore della pop-art, e il “Museo del pane” allestito all’interno del mulino ad acqua trecentesco, detto di Ponte Vecchio. Meritano una visita anche il convento di Montefiorentino e il monastero di San Girolamo.

2. Borgo Pace (PU)

Borgo Pace, posizionato nella parte più interna della Valle del Metauro, è un borgo rurale perfetto per trascorrere una giornata rilassante a contatto con la natura. Il borgo, che deve il suo nome al fatto di essere stato palcoscenico dell’incontro che diede origine al secondo triumvirato in epoca romana, durante la Seconda Guerra Mondiale venne praticamente raso al suolo. Oggi è stato ricostruito e meritano una visita la moderna chiesa di Santa Maria Nuova, il Museo del Carbonaio e il Museo della Civiltà Contadina.

Borgo Pace, frazione Lamoli – Foto IG di @vogy_ars_10_10

Nel periodo autunnale vi consigliamo di non perdere l’occasione di visitare la frazione di Lamoli, dove potrete ammirare l’importante Abbazia di San Michele Arcangelo. Nel chiostro dell’Abbazia è allestito il Museo dei Colori Naturali che ripercorre e racconta la storia dei colori e di come questi venivano prodotti dall’antichità fino all’inizio del secolo scorso. E se siete arrivati fin qui, non dimenticate di fotografare la splendida casa ricoperta di vite americana che sorge a pochi passi di distanza

3. Monte Roberto (AN)

Monte Roberto è uno dei 18 castelli di Jesi e, secondo la leggenda, l’imperatore Federico II di Svevia (nato a Jesi) trascorse nel borgo la sua fanciullezza. Ovviamente si tratta di una leggenda, ma noi vi consigliamo comunque di fare due passi tra i vicoli dell’antico castello che risale all’XI secolo.

Monte Roberto, Villa Salvati nella frazione di Pianello Vallesina – Foto IG @mercantisofia

Vi invitiamo, poi, a scendere a valle per raggiungere la frazione di Pianello Vallesina dove potrete scoprire Villa Salvati, una delle più belle dimore storiche delle Marche. Il parco, recentemente riaperto al pubblico, è un vero e proprio museo a cielo aperto dove passeggiare immersi nello splendore dei colori autunnali.

4. Serra San Quirico (AN)

Serra San Quirico, alle pendici del Monte Murano, è circondato da imponenti mura medievali e dominato dalla Torre del Cassero risalente al 1300. Il paese, bandiera arancione del Touring Club Italiano, si trova proprio all’imbocco del Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi ed è caratterizzato da vicoli lastricati in arenaria e dalle celebri copertelle, camminamenti coperti di origine longobarda che corrono lungo l’intera cinta muraria del borgo.

Serra San Quirico – Foto IG di @luca.bura e @abrunetty

Il centro storico è ben conservato e ospita alcune interessanti esempi di architettura religiosa, oltre alla Cartoteca Storica Regionale delle Marche, il Museo “Premio Ermanno Casoli” di arte contemporanea e il Museo di Storia Naturale del Territorio. E se mentre passeggiate tra i vicoli medievali, magari gustando un calcione (dolce tipico del borgo), doveste imbattervi in uno scorcio tinto di rosso, una fotografia come ricordo è d’obbligo!

5. Camerino (MC)

Camerino, posizionata sulla sommità di un colle posto al centro di una zona montana chiusa a sud dal massiccio dei Monti Sibillini e a nord dal Monte San Vicino, è un borgo ricco dalle mille sfaccettature: bellezze architettoniche, tradizioni culturali, un’università fondata nel 1336, impianti sportivi e tanto altro. Il centro storico è scrigno di moltissimi tesori (alcuni purtroppo ancora inagibili a seguito del sisma del 2016); tra questi, vogliamo ricordare la Basilica di San Venanzio, il Monastero di Santa Chiara e i palazzi del centro storico, alcuni oggi sedi di musei o dell’Università. Di particolare importanza anche Rocca Varano, un fortilizio del XIII secolo simbolo del territorio.

Camerino, Rocca Borgesca – Foto IG di @aurora_santese

Se siete alla ricerca di uno spazio verde nel borgo, non potete perdervi la Rocca Borgesca: fatta costruire per volere di Cesare Borgia nel 1503, oggi è il luogo perfetto dove immergersi nei colori dell’autunno e osservare un tramonto sull’Appennino.

6. Recanati (MC)

Recanati, natio borgo selvaggio del celebre Giacomo Leopardi, si trova al centro delle Marche, in una posizione sopraelevata tra costa ed entroterra ed è proprio grazie alla sua posizione che è possibile ammirare splendidi ed ampi panorami. Se siete qui per una visita leopardiana, vi ricordiamo che il borgo offre anche tanto altro: un museo dedicato al tenore Beniamino Gigli, altro cittadino illustre, i musei civici e la torre del borgo che può essere visitata per ammirare il territorio marchigiano dall’alto!

Recanati – Foto IG di @robsalv e @giona_tad

Nel periodo autunnale vi consigliamo una visita all’Orto dell’Infinito, l’orto dell’antico Monastero di Santo Stefano, bene gestito dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, per immergervi in uno splendido giardino ma anche per entrare più profondamente all’interno della più celebre poesia di Leopardi: L’infinito. L’orto, con i colori autunnali, assume davvero un fascino incredibile; da qui è possibile ammirare anche i monti azzurri cantati dal poeta.

E se avrete voglia di passeggiare per i vicoli di Recanati, potreste anche imbattervi in uno scorcio rosso fuoco che merita assolutamente una fotografia!

7. Smerillo (FM)

Smerillo è un piccolo borgo nel cuore dell’entroterra marchigiano. Grazie alla sua posizione panoramica, che permette di ammirare i Sibillini, il Gran Sasso, il monte Conero e il mare, è chiamato “Tetto delle Marche”. Fondato probabilmente nel IX secolo, oggi è possibile vedere i resti delle mura e della Rocca dell’antico Castrum Smerilli. Il borgo ospita il Museo di Arte Contemporanea, il Museo dell’Arte dei Bambini e il Museo delle Scienze naturali (sede del CEA Bosco di Smerillo).

Smerillo – Foto Facebook di Aldo Pelosi

Di particolare bellezza il contesto naturale che circonda Smerillo, dove sono disponibili tanti sentieri per avventurarsi nella natura circostante, per scovare scorci suggestivi e pareti rocciose (il più noto è la Fessa, una singolare spaccatura della roccia arenaria, temporaneamente non visitabile).

8. Rapagnano (FM)

La bassa valle del fiume Tenna, poco distante dagli Appennini, è il luogo dove sorge Rapagnano, un borgo collinare con una storia molto antica. Il suo nome sembra derivi dal dio Giano al quale sembra fosse dedicato il tempio posto sulla sommità del paese, dove sono stati rinvenuti numerosi reperti preromani e romani.
Il centro storico, dalla forma ellittica, ha le caratteristiche del castello medioevale. Dopo aver passeggiato lungo il bel viale alberato, saranno visibili tre torrioni, le porte di accesso alla città e alcuni palazzi ben conservati di proprietà di antiche famiglie locali. Segnaliamo che all’interno della Chiesa di S. Antonio è conservato un presepio permanente che occupa circa 70 mq di superficie!

Rapagnano – Foto IG di @mark.trob e @met_video

9. Ascoli Piceno

Un vero e proprio gioiello della Regione Marche, con il suo centro storico quasi interamente costruito in travertino, vi aspetta per ammirare bellezze artistiche, architettoniche ma anche naturali! Quando vi troverete nella splendida Piazza del popolo di Ascoli Piceno, vi invitiamo a gustare un caffè corretto con Anisetta Meletti per poi visitare i musei e le chiese che la città ha da offrire. E non dimenticate di assaggiare anche le celebri olive all’ascolana tipiche della zona del Piceno!

Ascoli Piceno, Colle San Marco – Foto IG di @vincenzo_markozzi e @massispinelli

Ascoli Piceno, chiamata anche città delle cento torri, vi conquisterà in autunno grazie a Colle San Marco. A sud della città, si trova infatti un’area ricca di vegetazione: nei secoli scorsi la sua posizione defilata ha reso quest’area particolarmente apprezzata dai monaci per periodi di meditazione e preghiera. Proprio qui potrete ammirare l’Eremo di San Marco, posizionato su una parete rocciosa sopra uno sperone di travertino a strapiombo sul bosco.

10. Montemonaco(AP)

Montemonaco è uno di quei luoghi da raggiungere se siete alla ricerca di tranquillità e contatto con la natura. Il borgo si trova all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e, dai suoi quasi 1000 m s.l.m., nelle giornate più limpide, riuscirete addirittura a vedere il mare. Potete passeggiare lungo le vie del centro e riscoprire antiche tradizioni, anche culinarie, grazie ai tanti piatti a base di funghi, tartufo, formaggi e insaccati di cinghiale.

Il borgo di Montemonaco è legato, secondo la leggenda, ad alcuni riti pagani che qui venivano praticati, in particolare quelli della grotta della Sibilla e del Lago di Pilato.

Montemonaco – Foto IG di @riccardo.pallotta

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