5 vini per 5 borghi delle Marche

Oggi vi proponiamo un itinerario speciale che vi permetterà di deliziare vista e palato in una combinazione tutta improntata sulla tradizione dell’entroterra marchigiano. Abbiamo selezionato per voi cinque fra gli ottimi vini delle Marche da gustare in 5 borghi legati alla loro produzione. Un viaggio esperienziale per gli amanti del buon vino e delle gite fuori porta!

1. Un bicchiere di Rosso Conero ad Offagna

sergio-ramazzoti-rocca-offagna

L’imponente Rocca di Offagna. Foto di Sergio Ramazzotti

Se vi siete persi una visita a questo meraviglioso borgo in provincia di Ancona, dovete assolutamente rimediare! Il periodo migliore per scoprire la rocca e il borgo di Offagna è la metà di luglio quando tutto il paese è animato dalle famose Feste Medievali: un tripudio di sbandieratori, antichi mestieri, tamburini e spettacoli di ogni genere, per grandi e piccini, per rivivere tutto il fascino del medioevo.

Offagna però è bellissima tutti i mesi dell’anno, merito dell’imponente rocca che sovrasta le colline circostanti dove si produce dell’ottimo Rosso Conero, uno dei vini D.O.C. delle Marche. La particolarità dell’uva del Rosso Conero sta nelle condizioni ambientali cui è sottoposta, dalla composizione del terreno all’esposizione esemplare alla luce, alla brezza marina che l’accarezza. Per scoprire tutti i segreti di questo amatissimo vino rosso.

2. Un assaggio di Bianchello del Metauro a Fratterosa  

FRATTEROSA

FRATTEROSA

Cosa hanno in comune Fratterosa, grazioso borgo arroccato sulle colline persaresi, e il Bianchello del Metauro? Oltre ad essere zona di produzione di questo vino bianco D.O.C delle Marche, si narra che proprio il territorio circostante il paese sia stato il campo di una famosa battaglia che vide la sconfitta di Asdrubale e dei Cartaginesi in favore delle legioni romane.

Il vino giocò un ruolo fondamentale: si dice che fu così gradito ai Cartaginesi che questi si trovarono a fronteggiare i Romani con i postumi dell’euforia alcolica, risultando quest’ultima decisiva in battaglia (leggi la storia sul nostro blog).

Oggi vi consigliamo di riscoprire quest’antica leggenda con una visita al borgo che vanta, tra le altre tradizioni locali, un’antica e rinomata lavorazione di terracotta nera luminescente.

3. Scopriamo il Verdicchio di Matelica nella città da cui prende il nome

La bella città di Matelica e le sue vigne. Foto © Maurizio Paradisi

La bella città di Matelica e le sue vigne. Foto © Maurizio Paradisi

Sembra che il vino verdicchio prodotto a Matelica e nel suo comprensorio si possa far risalire ad una tradizione databile intorno alla fine del XVI secolo. Molti lo scambiano con il verdicchio prodotto a Jesi ma, nonostante il nome, ci sono alcune sostanziali differenze di tipo qualitativo e quantitativo che potete approfondire sul sito del IMT (Istituto Marchigiano Vini).

Ci sono molte ragioni per visitare la bellissima città del verdicchio, noi ve ne consigliamo una veramente “misteriosa”. Nel museo archeologico della città è conservata una sfera di marmo greco quasi perfetta di 29 cm di diametro rinvenuta pochi decenni fa. Studi dimostrano che sia una sorta di calendario solare ma sono ancora tanti i misteri che avvolgono il famoso “Globo di Matelica”. 

4. Un brindisi con il Passerina spumante ad Offida

offida-piazza-del-popolo-002-foto-di-stefano-taffoni

La bellissima piazza di Offida. Foto © Stefano Taffoni

Offida è un borgo splendido del Piceno, che racchiude bellezza, cultura e grandi tradizioni locali. Fra queste la produzione di vini D.O.C.G di grande pregio come il Passerina, un vino bianco fresco e dalle mille sfaccettature. Si piò gustare fermo oppure può essere vinificato in spumante oppure in passito. Visto che siamo a ridosso delle feste di Natale vi consigliamo di brindare al nuovo anno con un bicchiere di bollicine unite ad un tour di questo meraviglioso borgo e dei suoi tesori. Per sapere di più su Offida cliccate qui.

5. Un sorso di Falerio a Falerone

teatro-romano-di-falerone-falerio-picenus

Il Teatro Romano di Falerone.

Il vino Falerio prende il nome proprio dall’antica denominazione romana di Falerone (Falerio Picenus) che vanta uno dei parchi archeologici più importanti delle Marche ed il teatro romano meglio conservato di tutta la regione ancora utilizzato in estate per eventi e rappresentazioni. Questo vino fortemente legato alle origini del territorio piceno si presta ad essere gustato soprattutto con il pesce azzurro del nostro Mare Adriatico.

Quale accostamento vi piace di più? Sperimentateli anche voi e diteci cosa ne pensate!

Info utili

Ti potrebbe interessare anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.