Vino delle Marche: un viaggio storico, artistico ed esperienziale

Il vino, il nettare degli dei, è sinonimo di gioia, convivialità e nelle Marche anche di longevità (leggi il post qui). Le colline sinuose baciate dal sole, la capacità di curare e non soltanto coltivare la buona terra sono caratteristiche che si ritrovano nel nostro vino, decantata nei secoli da poeti, letterati e artisti.

Noi vi proponiamo un viaggio insolito tra le mille sfaccettature che il vino assume in questa regione. Siete pronti? Partiamo!

Le colline marchigiane e i filari di viti

Le colline marchigiane e i filari di viti © Comune di Staffolo

Il vino marchigiano nella storia

Lo sapevate che il vino marchigiano era noto tanti secoli fa? Polibio, storico di origine greca che visse a Roma, nei suoi resoconti di guerra nel 168 a.C. riporta che alcune truppe in viaggio per le guerre puniche si rinfrancarono con del buon “vino dei Piceni”.

Anche Plinio il vecchio, grande autore latino che scrisse una delle più imponenti enciclopedie intitolata “Naturalis Historia” conosceva bene questo vino della zona sud delle Marche, citato anche dallo storico spagnolo Lucio Giunio Moderato Columella: entrambi fanno riferimento in alcuni scritti al vino cotto bevuto dagli imperatori.

I romani conoscevano anche il verdicchio, assaporato persino dai “barbari”: si racconta che Alarico, re dei Visigoti, nel 410 d.C. attraversò le Marche per assediare Roma e, durante il viaggio, caricò ben 40 muli con barili contenenti questa varietà pregiata di nettare degli dei.

Vigneti piceni © Marche Tourism

Vigneti piceni © Marche Tourism

Per avere un buon vino è fondamentale preservare il territorio: lo sapevano bene nel MedioEvo i monaci delle abbazie diffuse in tutte le Marche che contribuirono ad organizzare le piccole realtà agricole, denominate “grancie” con la figura dei “patrones”, dei supervisori che li aiutavano a razionalizzare la coltivazione della vite, essenziale per avere un buon prodotto.

Continuando il nostro viaggio nel tempo arriviamo nel Rinascimento: si narra che  alla corte del duca di Urbino, alle delegazioni degli ambasciatori delle potenti signorie d’Italia venissero fatti assaggiare i vini “avantagiati” delle Marche, una degustazione accompagnata da spettacoli musicali con tanto di ballerini e giocolieri che allietavano il banchetto.

Un’altra curiosità storica che vi segnaliamo è collegata alla veste estetica: va al verdicchio di Jesi il primato di essere il primo nome di vino comparso nella più antica etichetta italiana!

Infine, concludiamo questi cenni storici con una citazione di Luigi Bartolini, scrittore e poeta marchigiano vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento: “Se i marchigiani si organizzassero e se disciplinassero la coltura dei vitigni, se li scegliessero e se coltivassero uve rinomate, ecco il nostro suolo apparirebbe il più propizio a Bacco…” , pare proprio che il consiglio del poeta sia stato seguito alla lettera. Il risultato? 20 vini tra DOC e DOCG tutti da gustare! Scoprile sul sito ufficiale del turismo.

Il filare delle vigne del Verdicchio © Vini di confine

Il filare delle vigne del Verdicchio © Vini di confine blog

I Musei dedicati al vino 

Tra i quattrocento musei attivi nelle Marche, non potevamo mancare  quelli dedicati al vino è considerato anche un prodotto culturale: in esso si ritrovano sia le radici di una civiltà contadina che ha contribuito nei secoli a preservare il territorio, sia il lavoro delle generazioni presenti che ogni giorno promuovono ed esportano in tutto il mondo.

Nel borgo medievale di Cupramontana (AN), patria del Verdicchio, si trova il Museo Internazionale dell’etichetta del Vino, situato all’interno delle suggestive Grotte di Santa Caterina. Questa imponente collezione è nata nel 1987 e nel corso degli anni si è ampliata e oggi conta oltre 100.000 etichette, tutte sapientemente catalogate.

Una sezione è tutta dedicata ai vini marchigiani: tra queste si ritrova un’etichetta del vino “Titulus” con scritte in carattere greco-etrusco, corredata da una bottiglia a forma di anfora disegnata nel 1954 dall’architetto Antonio Maiocchi che contribuì a far conoscere il vino marchigiano a livello internazionale. Ma non è finita qui! Le etichette, alcune firmate da grandi artisti, provengono da tutti e cinque i continenti: ci sono quelle francesi dei primi del Novecento sofisticate ed eleganti, fino ad arrivare a quelle scritte in arabo o con gli ideogrammi cinesi. Chi entra in questo museo fa il giro del mondo!

Il Museo Arte del Vino a Staffolo (AN), allestito all’interno di un palazzo storico sede dell’Enoteca Comunale, conserva un’ampia gamma di reperti della tradizione vitivinicola che in questa zona vanta origini antichissime. Tra una degustazione e l’altra potrete ammirare le collezioni di questo ricco museo: torchi, tini, botti, tinozze, pigiatrici e antiche fotografie che vi faranno rivivere la storia del vino e le antiche tradizioni.

Lo sapevate che questo museo conserva uno dei torchi più antichi d’Italia? È stato assemblato a mano nel 1695 con legno di quercia ed è in perfetto stato di conservazione!

Il Museo dell'Arte del Vino a Staffolo (AN) © Comune di Staffolo

Il Museo dell’Arte del Vino a Staffolo (AN) © Comune di Staffolo

Le vie del vino

Per conoscere le Marche fino in fondo vi proponiamo di assaporarle. Ogni zona ha i suoi vigneti che producono pregiati vini. Mettersi in cammino per i borghi medievali, scoprire le cantine e soffermarsi a parlare con i viticoltori che raccontano le storie della loro terra è un’esperienza da vivere. Si ritorna a casa con gli occhi pieni di colori: dalle sfumature di verde delle colline all’oro e il rosso porpora del vino.

Per esplorare le Marche dal punto di vista enologico vi consigliamo la guida interattiva “Le Marche: una terra, i suoi vini” dell’Istituto Marchigiano Tutela Vini che  presenta una ad una le varietà D.O.C. e D.O.C.G, il territorio di riferimento e le cantine dove poter degustare tutto il sapore delle Marche!

Con un calice in mano,non possiamo che concludere questo post con le poeta Giacomo Leopardi:

Il vino è il più certo, e (senza paragone) il più efficace consolatore”

La guida interattiva "Le Marche: una terra, i suoi vini" dell'Istituto Marchigiano Tutela Vini

La guida interattiva “Le Marche: una terra, i suoi vini” dell’Istituto Marchigiano Tutela Vini

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