Urbino, città dalla storia millenaria dove si respira il Rinascimento e il futuro delle generazioni, grazie alla sua dinamica università. Casa di artisti, scienziati, matematici e uomini di lettere, luogo descritto mirabilmente nel libro “Il Cortegiano” di Baldassare Castiglione.
Oggi vi portiamo alla scoperta della città di Raffaello e del suo centro storico, patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1998. Dalla colazione al tramonto ecco dieci cose da vedere e da fare ad Urbino.
1. Ammirare il panorama del Montefeltro
Urbino si può raggiungere tramite auto o autobus dalla stazione di Pesaro. Questa città compare tra le dolci colline del Montefeltro, dopo aver percorso le serpeggianti strade che salgono e discendono fra il verde della campagna marchigiana. Urbino è un’opera d’arte dipinta a quattro mani dall’uomo e dalla natura, è un luogo magico testimone del passaggio fra Medioevo e Rinascimento.
Proprio risalendo le mura della città si può ammirare l’immensità di queste terre fertili che ispirano ancora oggi artisti, poeti e cantanti. Un bel respiro, una foto, una breve sosta per la colazione e via… Tuffiamoci nella cultura!
2. Perdersi nel meraviglioso Palazzo Ducale di Urbino
Dal centro della città prende forma il nostro tour ricco di arte, i nostri occhi sono pronti ad accogliere il bello!
Si schiude davanti a noi, il magnifico Palazzo Ducale, uno dei più interessanti esempi architettonici ed artistici dell’intero Rinascimento italiano.
“Palazzo in forma di città” lo definì Baldassarre Castiglione, impressionato dalla reggia dove dimorò Federico da Montefeltro. Il palazzo, caratteristico per la facciata con i suoi torricini, è sede della Galleria Nazionale delle Marche, che conserva una delle più belle ed importanti collezioni d’arte del Rinascimento italiano.
Sono presenti splendide opere di artisti quali Raffaello, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Tiziano e Melozzo da Forlì. Tra le stanze del palazzo, si cela un luogo meraviglioso e privato, dove Federico era solito passare del tempo: lo studiolo del duca che custodisce pregevoli stucchi sulla volta ed è rivestito nella fascia inferiore di legni intarsiati da Baccio Pontelli su disegni di Sandro Botticelli, Francesco di Giorgio Martini e Donato Bramante.
Vi consigliamo di fermarvi per qualche minuto ad osservare la maestria degli intarsi nel legno, rimarrete letteralmente a bocca aperta!
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3. Visitare il Duomo e il Museo Diocesano Albani
Una volta usciti da Palazzo Ducale, a pochi passi vi troverete di fronte all’imponente Duomo. Negli anni 1474-1488, la Cattedrale di forme romanico-gotiche viene ricostruita dalle fondamenta, su disegno del senese Francesco di Giorgio Martini (1439-1501), secondo semplici ed eleganti moduli rinascimentali, ma completata solo tra il 1604 e il 1607, con la cupola ottagonale disegnata dall’urbinate Muzio Oddi (1539-1639) attendendosi al progetto martiniano.
La Cattedrale ha una pianta a tre navate con una sobria decorazione neoclassica di paraste e capitelli, scandita dagli altari delle navate laterali che conservano tele di grande pregio storico-artistico, quali il Martirio di S. Sebastiano (1535-1612) e la S. Cecilia di Federico Barocci, da Raffaello.
Annesso al Dumo si trova il Museo Diocesano Albani, così denominato a ricordo dell’attività mecenatistica della nobile famiglia di Papa Clemente XI Albani (1700-1721) che ha contribuito ad accrescere il “tesoro della cattedrale”. In questo museo è conservato l’arredo ecclesiastico più vario, dal XIII secolo ai giorni nostri: codici miniati tre-quattrocenteschi, calici e reliquiari, paramenti liturgici intessuti con metalli preziosi.
Nel percorso espositivo, suddiviso in tre sale, si trovano anche numerosi gli affreschi staccati che raccontano la diffusione del Gotico Internazionale. Sono custodite anche opere di grandi Scuole come quella di Giovanni Santi, del Manierismo e di grandi artisti come Federico Barocci e Federico Zuccari. Infine, l’Oratorio della Grotta, parte integrante del Museo Diocesano Albani, che ospita una parte della collezione.
4. Gustare la crescia sfogliata di Urbino
Dopo aver visitato due luoghi simbolo della città avrete sicuramente fame, è il momento di fare una tappa golosa! Vi consigliamo di gustare nelle caratteristiche botteghe del centro, la Crescia, una specie di piadina che si accompagna col Salame di Montefeltro, il Prosciutto di Carpegna, il Pecorino di fossa e soprattutto con la Casciotta, un pecorino D.O.P. Una bontà che vi farà leccare i baffi e vi darà energia per continuare ad esplorare la Urbino!
–> Ricetta della crescia sfogliata di Urbino
5. Restare ammaliati dall’Oratorio di San Giovanni Battista
Dalle vie principali ci spostiamo tra i vicoli della città per visitare l’Oratorio di San Giovanni, dove è possibile ammirare un imponente ciclo d’affreschi, realizzati tra il 1415 e il 1416, dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino Marche. Entrando in questo luogo sacro si rimane folgorati dalla potenza scenica degli affreschi e dal fulcro dell’opera: la crocifissione che copre la parete dell’abside.
Colori, corpi e volti intrisi di sofferenza ci trasportano in un’atmosfera d’altri tempi, narrandoci la storia con un pathos unico! Accanto a queste scene, gli affreschi dell’oratorio, descrivono la vita san Giovanni Battista e della Madonna dell’Umiltà, vi trovate di fronte ad un capolavoro assoluto, una pietra miliare della storia dell’arte italiana!
6.Visitare l’Oratorio di San Giuseppe
Dagli affreschi bidimensionali, passiamo al 3D facendo tappa all’ Oratorio di San Giuseppe, dove è conservato il complesso scultoreo raffigurante la Natività di Cristo, realizzato da Federico Brandani artista di fama internazionale per i suoi stupendi stucchi. L’opera, realizzata tra il 1545 e il 1550, in tufo e pietra pomice ha una particolare collocazione, è conservata all’interno di una cappella rivestita interamente di tufo per ricreare il più possibile l’ambiente di una grotta.
All’interno dell’oratorio sono conservate anche pregevoli decorazioni ed opere d’arte nella prima metà del XVIII secolo, grazie alle committenze e alle donazioni di vari membri della famiglia Albani. Una tappa da non perdere per comprendere la ricchezza artistica della città di Urbino!
7. Bussare alla porta di Raffaello
Dalla piazzetta centrale, una delle principali strade in salita di Urbino ci conduce alla Casa Natale di Raffaello. La dimora, costruita nel XV secolo venne acquistata nel 1460 dal padre di Raffaello, Giovanni Santi (1435 – 1494) umanista, poeta e pittore alla corte di Federico da Montefeltro, che vi organizzò la propria bottega dove Raffaello (1483-1520) apprese le prime nozioni di pittura.
Acquistata nel 1635 dall’architetto urbinate Muzio Oddi, passò nel 1873 all’Accademia Raffaello. La casa conserva alcuni arredi e opere di Giovanni Santi…Una tappa obbligata per comprendere le radici di uno dei più grandi pittori della storia dell’arte!
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8. Un selfie con Raffaello
Una volta usciti da Casa Raffaello proseguendo per la stessa strada in salita, si arriva al monumento dedicato a Raffaello Sanzio, pittore ed architetto, che nacque ad Urbino nel 1483 e morì a Roma nel 1520. Questo “mostro sacro dell’arte” visse la sua giovinezza a Urbino, in un’atmosfera ricca di fermenti grazie alla corte dei Montefeltro.
Questo clima culturale influenzò le opere dell’artista urbinate caratterizzate dal culto della forma e da un’inconfondibile spiritualità, facendosi portavoce di un linguaggio artistico unitariamente italiano, al di sopra delle divisioni regionali delle varie scuole. Come non concedersi un selfie con questa statua?
9. Un po’ di relax alla Fortezza Albornoz
Siamo già arrivati in vetta alla salita più ripida di Urbino e adesso ci aspettano un panorama senza precedenti e un po’ di relax. Dalla statua di Raffaello si raggiunge velocemente la Fortezza Albornoz, un imponente edificio realizzato nella seconda metà del XIV secolo per volontà del cardinale Egidio Alvares de Albornoz.
Questo è il punto più panoramico della città, qui gli studenti si stendono sul prato e passano le ore di relax oppure studiano all’aria aperta, costantemente ispirati dalla veduta delle forme della città rinascimentale tra colline sinuose, la cupola del Duomo e i torricini di Palazzo Ducale. che ne dite di stendervi con noi per un po’ di relax all’aria aperta?
10. Un aperitivo nei bar del centro
Il nostro tour culturale volge al termine ed è il momento di vivere la città da un altro punto di vista, quello dinamico e giovane. Urbino vanta una delle più antiche università del mondo, fondata nel 1506 ed oggi è popolata da giovani che studiano lettere, arte ma anche diritto, economia e psicologia.
L’atmosfera frizzante si sente in città con l’arrivo del tramonto quando i tanti bar del centro storico si animano e accolgono gli studenti per una aperitivo. Che ne dite di concludere la nostra gita con un buon bicchiere di vino marchigiano sorseggiato contemplando il bello nella città ideale?
10+1 Un tour formato famiglia con il trenino turistico
È disponibile un sevizio di City Explorer che offre, seduti comodamente su trenini turistici, tour alla scoperta della città di Raffello accompagnati dal racconto di una chiara e completa audio guida ricca di informazioni storiche, culturali e artistiche, disponibile in otto lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, russo e cinese, attraverso l’utilizzo di auricolari monouso. Le informazioni saranno pubblicate presso l’INFO POINT situato in Piazza Rinascimento prima di ciascuna partenza.
Info utili
- Visita il sito ufficiale del turismo delle Marche
- Itinerari in camper nella provincia di Pesaro Urbino
- In moto nella provincia di Pesaro Urbino
Foto di copertina di Paolo Mini
“11 cose da fare e vedere a Urbino”
you also have a magnificent Jazz Club and great musicians inside.
Congratulations
Siamo passati di ritorno dal Molise. Una città incantevole ricca di arte e cultura, tenuta benissimo, pulita.
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Saluti dal Basso Piemonte
Mondovì prov Cuneo