Terraaaaa! Cinque fari nelle Marche

Da sempre punto di riferimento per i marinai durante la navigazione, il faro, non è soltanto un segnale marittimo, ma porta con sé una dose di poesia, storie e leggende. Nell’immaginario collettivo è anche fonte di ispirazione per gli artisti, rifugio letterario per poeti malinconici, luogo romantico per gli amanti. Lasciamoci dunque trasportare da queste romantiche suggestioni e partiamo alla scoperta dei tanti fari delle Marche, alcuni inerpicati sul monte, altri invece che fanno da veglia sul porto… In ogni caso la loro luce si diffonde nell’oscurità notturna e si riflette sul mare Adriatico, tracciando la rotta per i naviganti.

San Benedetto del Tronto

150 scalini e siamo arrivati sulla terrazza del faro di San Benedetto del Tronto, una “scalata” che vale la pena, da qui si può ammirare tutta la città  e il panorama circostante. Questo faro ha iniziato a rischiarare le notti dal 1957 ed è stato costruito al centro dell’area portuale. Prima della sua realizzazione il riferimento per i marinai era il Torrione accompagnato dal suono delle campane. Questo faro è il più importante e il più potente del tratto di costa che va da Ancona a Ortona, domina tutto dall’alto dei suoi 31 metri: una torre cilindrica che si staglia verso il cielo e proietta raggi di luce bianca fino a 32 miglia nautiche.

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Faro di San Benedetto del Tronto (AP) © Fabio Pignotti su Instagram

Pedaso

Marinai e pescatori avevano come punto di riferimento anche il faro di Pedaso, qui la storia dell’edificio si fonde con quella della città stessa: si narra che il nome stesso “Pedaso” derivi da “pié d’Azon”, ovvero piedi dell’Aso,  la definizione con cui veniva delineata la posizione del faro da un “portolano di navigazione” dei Veneziani. Costruito nel 1877 ha subito alterne vicende ed è stato in parte distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, poi ristrutturato. Il faro domina la costa, tra ginestre e vegetazione naturale, si erge dalla costa sul Monte Serrone, per vederlo basta percorrere la strada panoramica al di sopra della Pedaso “vecchia” ed anche qui rimarrete estasiati dal panorama dove il verde si confonde con il blu dell’orizzonte proprio davanti ai vostri occhi. Se poi non vi basta, in estate potrete fare dei percorsi storico-naturalistici che dal faro portano al belvedere e proprio dalla sommità si può ammirare il mare, l’orizzonte e cogliere le particolarità del territorio, fino a conoscere uno ad uno gli scogli con i nomi più bizzarri dati dai vecchi pescatori: Lu ruspu, Li Ciuttulitti…

Il faro di Pedaso © Marche Tourism per il blogtour #ilikeMarche

Il faro di Pedaso (FM) © Marche Tourism dal blogtour #ilikeMarche

Civitanova Marche 

Una torre progettata dall’architetto romano Dante Tassotti alta ben 33 metri  che termina con una cuspide a forma di corno è la casa del faro di Civitanova Marche. In realtà si tratta del campanile della Chiesa di Cristo Re, realizzata nel 1933 e terminata solo negli anni Ottanta grazie alle donazioni dei pescatori e degli armatori civitanovesi. Il faro comunica con segnali Morse le lettere “C” e “M”, iniziali della città, e per ammirarlo da vicino si può prendere un comodo ascensore oppure decidere di salire i  258 scalini.

 

Il faro di Civitanova Marche nel campanile della Chiesa di Cristo Re

Il faro di Civitanova Marche nel campanile della Chiesa di Cristo Re

Ancona

Con il sole alto in cielo, con la luna che si riflette sul mare, durante il tramonto: in ogni momento del giorno e da ogni prospettiva il faro di Ancona sembra essere il luogo privilegiato dove riflettere e lasciare andare i pensieri guardando verso il mare aperto. Ancona, il capoluogo di regione, nasconde segreti inaspettati, come il Parco del Cardeto che si estende per ben 35 ettari, situato sulla sommità del colle dei Cappuccini e che accoglie, oltre all’anfiteatro romano, anche il vecchio faro alto 20 metri: una torre perfetta, cilindrica in mattoncini protegge dall’alto del colle Guasco la città. Da qui si scorge chiaramente la forma del golfo di Ancona, da cui la città prende il nome “Ankon”, che in greco significa “gomito”.

Il faro di Ancona © sergio_fly su Instagram

Il faro di Ancona © chiaragat_86 su Instagram

Pesaro

I marinai lo guardano da lontano e seguono la sua luce, ma noi possiamo vederlo anche da vicino, costeggiando a piedi il sentiero panoramico lungo il crinale che proprio partendo dal faro arriva fino al monte Castellaro, dominato dalla Croce del San Bartolo, posta a protezione di marinai e contadini. Siamo al Parco San Bartolo, in provincia di Pesaro e Urbino e sulla strada panoramica ci concediamo una passeggiata nel lungo tratto di costa alta con pareti a strapiombo o dolcemente inclinate verso le spiagge. Il faro qui si spicca alto ad oltre 175 metri di altitudine sopra il livello del mare che fu acceso per la prima volta nel 1945, dopo aver mandato in pensione il vecchio faro o  “fralon” di Casteldimezzo. Questo faro sul monte ha il suo alter ego sul molo di Pesaro, meno selvaggio e mèta di passeggiate romantiche al tramonto.

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Il faro di Pesaro (PU) © Parco San Bartolo

 

La luce di questi cinque fari rischiara le notti serene e quelle di burrasca, rinfranca i marinai accompagna i pescatori che escono all’alba per pescare, custodisce le coste marchigiane e illumina i baci degli amanti. Non possiamo che concludere questo post con una vena di romanticismo citando una frase di  William Shakespeare “L’amore è un faro che è fisso e sovrasta la tempesta”.

Info utili

  • Scopri le Marche in blu con la nuova App
  • Visita il sito del turismo 

 

 

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