10 cose da fare e vedere ad Amandola, la Regina dei Sibillini

Tanti sono i motivi per scoprire Amandola, la «Regina dei Sibillini», immersa in un contesto naturale meraviglioso, tra le rive del fiume Tenna e i boschi, nel cuore del Parco dei Monti Sibillini.

Per la sua posizione e la sua bellezza, per il suo centro storico panoramico sulla valle del Tenna adagiato sui tre colli – Marrubbione, Castel Leone e Agello – da quest’anno è insignita della Bandiera Arancione, riconoscimento ottenuto grazie ai numerosi interventi volti a migliorare e valorizzare l’offerta turistica, il centro storico e le eccellenze locali.

Vi accompagniamo alla scoperta delle 10 cose imperdibili. Siete pronti a seguirci?

1. Piazza Risorgimento: il cuore della città

Il centro storico di Amandola è adagiato su tre colli e si compone di  sontuosi palazzi e di graziosi vicoli. Oltreppasando una porta merlata vi troverete a Piazza Risorgimento, il cuore della città. Dalla forma semicircolare, è chiusa nel versante est dalla Porta San Giacomo che riconoscerete per il suo arco a sesto acuto e l’orologio sovrastate; nel versante ovest dalla scalinata della Chiesa del Beato Antonio e nella parte nord da un loggiato di fine ‘800, che fa da ingresso al Palazzo Comunale, costruito nel 1939.

Scorcio di Porta San Giorgio ad Amandola
Porta San Giacomo, Amandola – Foto di Giorgio Tassi
Piazza Risorgimento di Amandola in notturna
Piazza Risorgimento, Amandola – Foto di Giorgio Tassi

2.Visitare il Santuario del Beato Antonio

Da Piazza Risorgimento una scalinata scende al santuario del Beato Antonio, risalente al XIV secolo, con un portale goticizzante dal sapore veneziano del 1468.  Costruito intorno ai primi del 1300, grazie a sussidi e lasciti privati, venne ampliato dal Priore Antonio Migliorati (divenuto poi il Beato Antonio). Nei secoli successivi la Chiesa subì numerosi rifacimenti ed ampliamenti fino ad arrivare ad assumere l’aspetto attuale.

L’ architetto Pietro Maggi mutò radicalmente lo stile del fabbricato, ridisegnò la nuova facciata e rinnovò l’interno con una decorazione barocca fatta di stucchi, figure allegoriche ed affreschi, rappresentati i miracoli compiuti in vita dal Beato Antonio. Nello spazio sottostante il chiostro originario, si trova la cappella del Beato Antonio Migliorati dove, in una teca, sono custodite le sue spoglie.

www.beatoantonio.it

Facciata del Santuario del Beato Antonio ad Amandola
Santuario del Beato Antonio, Amandola

3. Ammirare il belvedere da Piazza Umberto I

L’originario incasamento della città di Amandola era adagiato sulla fusione di tre colli: Marrubbione, Agello e Castel Leone. Sulla cima di quest’ultimo si trova Piazza Umberto I (detta anche Piazza Alta), l’originaria piazza della città antica, che ospita un meraviglioso belvedere a 360°, con vista sul lato orientale del Parco Nazionale dove i Monti Sibillini si spiegano come su una cartolina.

Nelle vicinanze si può ammirare una casa colombaia perfettamente conservata. Nella piazza si erge il Torrione del Podestà e adiacente al torrione, il Teatro La Fenice (al momento non agibile a causa del sisma del 2016) al cui interno si conservano addobbi con medaglioni e putti in stile neoclassico.

i Sibillini dal belvedere di Piazza Umberto I ad Amandola
Belvedere di Piazza Umberto I, Amandola – Foto di Giorgio Tassi

4. Museo del paesaggio e Deposito permanente di Opere d’Arte ospitati nella Ex Chiesa Collegiata

La visita del centro non può non comprendere il Museo del paesaggio, nei locali della ex-collegiata, che testimonia il legame inscindibile tra la città e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e rappresenta un’ottima opportunità per scoprire il territorio sia dal punto di vista naturalistico che culturale. Attraverso numerosi pannelli, parole, immagini e oggetti si possono scoprire i diversi aspetti del paesaggio, della flora, della fauna e della civiltà montana, quali le leggende, la storia e la cultura popolare.

L'interno del Museo del Paesaggio di Amandola con i vari pannelli esplicativi
Museo del Paesaggio di Amandola – Foto di Giorgio Tassi

Al secondo piano dello stesso edificio, potrete visitare il deposito di arte permanente, dove sono conservate tutte le opere d’arte recuperate nei vari siti storici artistici , dopo il sisma. Tra queste spicca il Cristo Ligneo di arte romanica di fine ‘200 (che si trovava all’interno della Chiesa di San Francesco attualmente chiusa a seguito del sisma del 2016) e un ciclo di affreschi del ‘400 di scuola umbro-marchigiana. 

deposito d'arte recuperata dal sisma del 2016 ad Amandola
Deposito d’arte recuperata dopo il sisma del 2016, Amandola – Foto di Giorgio Tassi

Pagina Facebook del Museo del Paesaggio

5. Assaggiare il tartufo dei Monti Sibillini

Non possiamo lasciare Amandola senza leccarci i baffi con il prodotto principe di questa zona, il tartufo dei Monti Sibillini. Qui potrete assaggiare il Tuber Magnatum, ovvero il Tartufo Bianco Pregiato dei Sibillini, la cui raccolta e commercializzazione va dall’ ultima Domenica di Settembre al 31 Dicembre. Riconosciuto a livello nazionale ed internazionale per le qualità organolettiche, la fa da padrone in appetitose pietanze, tra le quali spiccano le amandolesi “Fregnacce”.

Potrete gustare anche il Tartufo Nero Pregiato, con periodo di raccolta e commercializzazione,  dal 1 Dicembre al 15 Marzo e lo Scorzone, dal 1 Giugno al 31 Agosto e dal 1 Ottobre al 31 Dicembre.

A questo eccezionale prodotto sono dedicati festival a cui vi consigliamo di partecipare:

  • Diamanti a Tavola (i primi due weekend del mese di Novembre), la Festa dedicata al Tartufo Bianco Pregiato di Amandola, che da quasi vent’anni anima il centro storico con stand enogastronomici ricchi di piatti profumati al tartufo e piatti della tradizione, senza dimenticare dolci, vino cotto e castagne. Presso il Palatuber e’ possibile assistere a show cooking e degustare menù creati per l’occasione da chef di fama internazionale. Il tutto condito da convegni, spettacoli di strada, musica dal vivo e passeggiate naturalistiche guidate, alla ricerca dell’oro bianco dei Sibillini. La peculiarità della Festa del Tartufo Bianco Pregiato di Amandola, è dovuta al fatto che sono gli stessi tartufai (cavatori) del luogo a mettere in mostra e a vendere i loro tartufi, dopo aver passato a setaccio con i loro cani, i boschi all’interno del territorio dei Monti Sibillini.
  • Festival del Tartufo nero Pregiato e di prodotti tipici del Territorio” nel mese diMarzo
  • Festival del tartufo nero estivo” nel mese di Luglio in abbinamento al “Festival del gelato artigianale “.

6. Un’ottima base per fantastiche escursioni sui Monti Sibillini

Amandola è definita la “porta est” di accesso al Parco Nazionale dei Monti Sibillini e offre la possibilità di praticare passeggiate ed escursioni sui sentieri e nei boschi a piedi, a cavallo, con gli asinelli, in mountain bike o con le ciaspole durante la stagione invernale.

Paesaggio dei Monti Sibillini da Amandola
I Monti Sibillini da Amandola – Foto di Giorgio Tassi

Vi segnaliamo i principali sentieri:

  • Il territorio di Amandola è attraversato da una delle tappe del Grande Anello dei Sibillini, un tragitto che si articola su 120 km e che abbraccia l’intero comprensorio dei Monti Sibillini ricco di specie arboree e floristiche.
  • Il punto migliore per scoprire il Parco dei Monti Sibillini è il rifugio Città di Amandola a Campolungo, un belvedere sulla valle situato ai piedi del monte Amandola a 1.200 metri sul livello del mare. Da qui potete partire per escursioni verso le sorgenti dell’Ambro, il Monte Castel Manardo, il Pizzo Tre Vescovi e il Monte Priora lungo sentieri da percorrere a piedi o in bici. Inoltre, tra le esperienze da provare in zona anche arrampicata e kayak e vela sul lago di San Ruffino. Oppure si può scegliere di visitare il Santuario della Madonna dell’Ambro e/o il lago di Pilato. Inoltre tra i boschi di Amandola si può anche andare a caccia di tartufi: in occasione del festival i cavatori organizzeranno escursioni tra le tartufaie. 
  • Percorso Escursionistico E6: Da Campolungo a Pizzo Tre Vescovi che attraversa il versante sinistro della selvaggia Valle dell’Ambro. Si sale inizialmente sulle morbide e ampie praterie del Monte Amandola da cui la vista spazia fino al mare Adriatico. Si prosegue affacciati sulla Valle dell’Ambro e sul grandioso versante nord del Monte Priora, chiamato anche Pizzo della Regina, fino a raggiungere le praterie d’alta quota del Monte Acuto e del Pizzo Tre Vescovi: qui il panorama si apre anche sulla Valle del Fargno e sulla Val di Panico.
    Si ritorna scendendo in una faggeta ben conservata per poi risalire, nell’ultimo tratto, ai piedi del Balzo Rosso, imponente parete di scaglia rosata dove nidificano interessanti uccelli rupicoli.
  • In alternativa al percorso escursionistico a piedi si propone il percorso parallelo in mountain bike B5 che inizia da Amandola, si articola tra i rilievi dell’omonimo monte, verso la valle del Tenna. Paesaggio di boschi e campi coltivati, dove è possibile incontrare caprioli, istrici, cinghiali e lupi. Infine ci si affaccia sulla valle dell’Ambro per far ritorno ad Amandola http://www.mtbclubsibillini.it/
  • Percorso escursionistico E10dal Monte Sibilla alla sua vetta, passando da monte Zampa proseguendo per la suggestiva gola dell’Infernaccio. In alternativa al percorso escursionistico a piedi si propone il percorso parallelo in mountain bike B6 che si snoda dal monte sibilla, scendendo in località “Tre Ponti”, lungo il quale si incontrano le case torri utilizzate in passato come punti di vedette, si passa sulle rupi scoscese del Monte Zampa, poi la Gola dell’Infernaccio e si fa ritorno al punto di partenza http://www.mtbclubsibillini.it/

Leggi il racconto dei percorsi sul blog Girovagate

Il Cai di Amandola, in collaborazione con altre associazioni locali, organizza escursioni, ciaspolate o corsi di fotografia www.caiamandola.it

7. Relax al Lago di San Ruffino

Fra un’escursione e l’altra vi consigliamo di trascorrere una giornata all’insegna del relax al Lago di San Ruffino. Per tutta la circonferenza del lago si snoda un percorso didattico a carattere naturalistico che è possibile percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike e che offre la possibilità di conoscere ed ammirare da vicino le varie specie di piante, alberi ed arbusti.

Qui si possono fare numerose attività: gite in canoa, escursioni di kayak, barca a vela. Nel mese di aprile si svolge una prestigiosa regata di barche a vela, che richiama equipaggi nazionali ed internazionali: Le Vele di San Ruffino.

Barche a vela sul lago di San Ruffino
Lago di San Ruffino

8.Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale

Fuori porta, su un’altura della vallata del Tenna sorge il complesso romanico dedicato ai Ss. Rufino e Vitale, le cui origini si perdono negli anni anteriori al mille. In ogni sua parte richiama alla mente la regola fondamentale “ORA ET LABORA”. Architettura romanica più volte rimaneggiata, caratterizzata da 3 navate che si chiudono in un’abside principale.

La chiesa poggia su una cripta e su un tempio ipogeo a cui si accede dalla navata sinistra, attraverso ripidi scalini. Gli affreschi di questo ambiente con motivi geometrici, linee scure e figure sottilissime rappresentano certamente uno degli esempi più rari di arte risalente al XII secolo.

Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale dall'alto
Abbazia dei SS Ruffino e Vitale – Foto I luoghi del silenzio
Abbazia di San Ruffino e Vitale
Abbazia di San Ruffino e Vitale – Foto di Giorgio Tassi

9. Assistere ad un evento tradizionale

Tra le festività ricorrenti vi segnaliamo il Carnevale de li Paniccia’ e, alla fine di agosto, l’antica rievocazione storica delle canestrelle, con la quale si ricorda l’offerta del grano al Beato Antonio.

  • La Rievocazione delle Canestrelle nata nel 1897, è un appuntamento religioso e di tradizione popolare molto atteso, con la processione in costume di figuranti della civiltà contadina e molti spettacoli in programma. Si svolge nel terzo weekend del mese di Agosto.
  • Il Carnevale de li Paniccià: si svolge la domenica di carnevale e vede sfilare lungo il paese carri allegorici, macchiette e gruppi mascherati che coinvolgono gli amandolesi di tutte le età nonché gli abitanti dei paesi limitrofi. La sfilata si conclude in piazza dove una giuria qualificata, attraverso ben definiti canoni di valutazione, assegna il primo premio al gruppo e/o carro vincitore.
Bambini alla festa delle canestrelle ad Amandola
Festa delle Canestrelle ad Amandola

10. Assaggiare i prodotti tipici

Amandola è famosa anche per le sue numerose e pregiate tipicità gastronomiche. Vi consigliamo di assaggiare il miele, riconosciuto e premiato a livello regionale e nazionale per la sua elevata qualità, che sa deliziare il palato grazie alle molteplici varietà floreali spontanee. Il formaggio e i suoi tantissimi derivati come mozzarelle, burrate, ricotte, stracchino, latte di varia tipolgia, numerosi formaggi e lo yogurt, premiato a livello nazionale. E che dire delle marmellate e confetture? Realizzate con la frutta del luogo, sono confezionate con metodi tradizionali, così da poter garantire qualità, gusto e rispetto ambientale. Tra i tanti sapori spicca la confettura prodotta con l’utilizzo della tipica mela rosa dei Sibillini. Di rilievo anche la produzione della carne e degli insaccati, prodotti dalle numerose aziende biologiche locali. Tipico è il ciauscolo, salume dal peculiare gusto e dalla consistenza spalmabile, che si sposa a pieno con le tante tipologie di pane. 

Dai un’occhiata al video promozionale di Amandola

Info utili

La foto di copertina è del fotografo Giorgio Tassi

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