10 luoghi insoliti delle Marche

10 luoghi insoliti delle Marche: una regione magica da scoprire andando fuori rotta.
Se ti piace percorrere sentieri non battuti e esplorare luoghi ancora poco conosciuti, leggi tutto d’un fiato questo articolo. 

Carta e penna alla mano, zaino pronto, macchina fotografica al collo: le Marche ti attendono!

Ecco 10 luoghi insoliti da scoprire durante un viaggio nelle Marche.

1. La Chiesa di San Francesco a Fano (PU)

Chiesa di San Francesco – Fano – Foto di Silvia Bruzzechesse (dal contest fotografico organizzato dall’Associazione Castello di Precicchie)

Come l’Abbazia di San Galgano in Toscana e il Convento Do Carmo a Lisbona, anche la chiesa di San Francesco a Fano è una chiesa senza tetto.

Inserito all’interno dei beni del FAI, questo complesso architettonico, comprende chiesa e convento. La sua costruzione originaria risale ai secoli XIII-XIV.

Durante il periodo dei Malatesta venne aggiunto il portico d’ingresso e nel 1700 il convento, in stato di degrado a seguito di conflitti tra famiglie, un incendio e un terremoto, fu ricostruito. 

Un grande cortile e uno scalone a doppia rampa: progetto attribuito a Luigi Vanvitelli

Nell’Ottocento venne ricostruita anche la chiesa medievale, con un tocco di linee neoclassiche ad opera dell’architetto Arcangelo Innocenzi di Fano. 

Ma con il terremoto del 1930 il complesso subì purtroppo nuovi danni che fu necessario eliminare il tetto.
Ancora oggi visitando Fano potrai ammirare questa splendida architettura a cielo aperto!

Qui si possono anche vedere le Tombe della famiglia dei Malatesta, signori di Fano durante il Medioevo.
Nel sotto portico sono infatti situate quelle di Paola Bianca Malatesta, in stile tardo-gotico, e quella rinascimentale di Pandolfo III, commissionata dal figlio a Leon Battista Alberti.

2. La polveriera Castelfidardo ad Ancona (AN)

Foto di Eddy Bucci dalla pagina Facebook de La Polveriera Ancona

Percorrendo questo itinerario con i 10 luoghi insoliti delle Marche ci imbattiamo subito in un altro bene FAI: la Polveriera Castelfidardo. 

Situata nel Parco del Cardeto, a due passi dal centro storico di Ancona, questa polveriera prende il nome dalla battaglia risorgimentale di Castelfidardo. 

Costruita tra la primavera del 1864 e l’autunno del 1866, ad opera dell’architetto Giuseppe Morando, è una fortezza particolare nel suo genere. 

Posizionata nella sella posta tra i colli Cardeto e Cappuccini, a breve distanza dalla caserma Villarey dove era sistemato il personale addetto, questa era il più capiente deposito di polvere da sparo in città (lungo 26 metri per una larghezza di 13, poteva ospitare 200.000 kg di polvere da sparo) capace anche di resistere a un bombardamento.

Oggi, raggiungendo Ancona, potrai visitare i locali della Polveriera riportati al loro aspetto originario a seguito di un accurato restauro. Questi sono anche luogo di eventi e manifestazioni grazie anche a un auditorium, ricavato nell’ambiente centrale, che dispone di 140 posti. 

3. Il Parco Archeominerario di Cabernardi a Sassoferrato (AN)

Foto dal sito minieracabernardi.it

Aperto nel 2015 il Parco, situato in prossimità del piccolo centro del Comune di Sassoferrato, Cabernardi, è oggi una interessante struttura museale a cielo aperto. Questo centro fu sede tra il 1887 e il 1959, del più importante polo estrattivo dello zolfo d’Europa.

Grazie a un prezioso intervento di recupero oggi sono nuovamente visibili alcuni manufatti che formavano il nucleo operativo della miniera. 

Un luogo della memoria che fa rivivere momenti molto toccanti. 

Quando ammirerai il pozzo “Donegani” pensa che da lì si calavano i minatori che dovevano accedere alle profonde gallerie scavate nel sottosuolo. 

La visita continua poi nella centrale termica e nei calcaroni, le vasche con piano inclinato destinate al deposito del materiale estratto dal sottosuolo da cui veniva prelevato lo zolfo in forma liquida. 

Presso il Parco Archeominarario di Cabernardi potrai anche ammirare i forni “Gill” che avevano la stessa funzione dei calcaroni ma erano dotati di una tecnologia più all’avanguardia. 

Sei pronto ad attraversare la suggestiva galleria che collega forni e calcaroni? 

Oggi, dove si trovava un tempo il deposito di gasolio, potrai assistere a incontri e eventi in quanto questa struttura seminterrata è stata adibita ad auditorium. 

Prenota la tua visita guidata, parti per un viaggio in una storia senza tempo.

Il Museo comunale della miniera di zolfo: altra tappa da non perdere all’interno del complesso della Miniera di Zolfo di Cabernardi.
Qui sono conservate numerosissime e significative testimonianze della vita di miniera.

Visita il sito della Miniera di zolfo di Cabernardi

4. Elcito, frazione di San Severino Marche (MC)

Elcito – Federico Stella – dal contest “Porta le Marche nel mondo con le tue foto”

Una località dove puoi toccare le stelle. Siamo ad Elcito, uno dei 10 luoghi insoliti di questo itinerario, che sorge su uno sperone a 821 metri di altezza vicino al Monte San Vicino

Il nome “Elcito” forse deriva da elce o leccio, albero oggi non più presente in zona, ma che c’era, probabilmente, all’epoca della costruzione del castello.

Un tempo Elicito fu appunto un castello. Questo si evince in quanto la località ha ancora oggi aspetti inconfondibili di un’antica rocca medievale. Si possono ammirare la vecchia porta, parte delle mura e il piccolo borgo situato al di fuori della cinta muraria e costruito immediatamente dopo.

Percorrendo la strada che da San Severino Marche giunge ai piani di Canfaito, ti ritroverai questo magico luogo insolito alla tua destra. Dopo una breve salita approderai nella piazzetta del borgo antistante la chiesa dedicata a San Rocco. 

Da qui ammira la Val Fucina e alle pendici dell’Altopiano di Canfaito, scorgerai la località chiamata “Abbadia di Elcito”. 

Una piccola chiesa e poche case coloniche sono tutto quello che restano della potente abbazia benedettina di Santa Maria di Val Fucina. 

Elcito è sempre stato completamente autosufficiente. Il borgo infatti si sostentava con l’agricoltura e la coltura arborea.
Negli anni ’70 iniziò poi l’inesorabile spopolamento dovuto soprattutto all’isolamento geografico e alla ricerca di fortuna.
In questo paese fantasma delle Marche restano oggi in pochissimi, pare 7, tutti molto anziani e legati immensamente al loro luogo natio.

Raggiungi questo paese così pittoresco, così profondamente romantico. 

Lasciati abbracciare dai suoni della natura in una notte di stelle, soggiorna in uno dei B&B di Elcito. 

Visita il sito di Elcito

5. Il Museo della Carrozza di Macerata (MC)

Foto Archivio Regione Marche di Andrea Petinari – museo della carrozza

Una storia di dame e cavalieri, un viaggio nel tempo.

A Macerata, presso il Palazzo Buonaccorsi, potrai visitare il Museo della Carrozza riaperto al pubblico nel 2009. 

Nelle sale delle vecchie scuderie è custodita infatti una raccolta di carrozze di varie epoche. Un allestimento originale che rievoca tragitti sterrati e stradine di ghiaia degli antichi giardini dei nobili. 

I pannelli descrittivi, gli schermi touch screen e la carrozza virtuale ti aiuteranno a intraprendere un viaggio emozionante verso alcune mete dell’entroterra suggerendo l’esperienza degli spostamenti con questo antico mezzo.

All’interno del Museo della Carrozza potrai ammirare:

  • sei carrozze modello sportivo che costituiscono il primo nucleo donato dal conte Pier Alberto Conti di Civitanova Marche grazie al quale nel 1962 fu istituito il museo
  • un prezioso corredo di ferri, accessori, manuali di ippica, stampe e fotografie d’epoca 
  • altre carrozze sportive e di servizio donate nel 1968 dai Ceccaroni Morotti Cambi Voglia, da Giuseppe Guarnieri-Roberti, da Giorgio Sinistrario, dalla famiglia Ciofi degli Atti e dal maceratese Luigi Pianesi
  • una portantina a mano del Settecento adibita al trasporto di dame donata da Filippo Catellani
  • una carrozza ottocentesca, modello Wourche, donata nel 1981 dalla famiglia Pietramellara.

Presente anche un breve percorso di visita destinato al pubblico dei più piccoli, costituito da cinque postazioni ludico-interattive.

6. Il borgo di Villa Ficana (MC)

Foto dal sito dell’Ecomuseo di Lucia Paciaroni

Un borgo che resiste al tempo e alla memoria. Fatto di case in terra e paglia, Villa Ficana è adagiato su un pendio collinare alla periferia della città di Macerata. 

Il termine “la ficana” indicava proprio questa particolarità del borgo costituito da casette in terra cruda.

Al suo interno è custodita la storia della comunità contadina che qui abitava sin dal lontano 1862, data incastonata sulla facciata di una casa. 

Si tratta di un borgo insolito che ha resistito alla cementificazione degli anni ’70.

Per preservare questo luogo è stato istituito l’Ecomuseo di Villa Ficana che valorizza gli aspetti storico culturali e protegge le risorse ambientali di questo territorio e dei suoi abitanti. 

Dal 2003 il borgo ha il grande pregio di godere del Vincolo di Interesse Monumentale posto dalla Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività culturali delle Marche.

Un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono intraprendere un viaggio sostenibile percorrendo itinerari esperienziali, frequentando laboratori didattici e partecipando a incontri a tema. 

Un legame indissolubile con le tradizioni del passato che guardano al futuro in un’ottica di sostenibilità. 

Borgo Ficana è diventato così uno spazio creativo, un incubatore culturale dove le associazioni lavorano per lanciare idee, organizzare iniziative, far circolare artisti, progetti culturali, e tenere attivo un laboratorio della cultura che è in grado di valorizzare questo gioiello di città.

Un percorso ultradecennale, volto alla riqualificazione di Ficana, che ha raggiunto l’importante traguardo dell’apertura dell’Ecomuseo delle Case di Terra Villa Ficana

Visita il sito dell’Ecomuseo delle Case di Terra di Villa Ficana

7. Lame Rosse, Fiastra (MC)

Lame Rosse – Foto di Sara Venanzi

Un luogo tanto conosciuto quanto insolito situato nel cuore dei Monti Sibillini: le Lame Rosse di Fiastra nella frazione di San Lorenzo al Lago.

Se ami il trekking e ti piace meravigliarti al cospetto della natura non puoi perdere questa escursione!

Lame Rosse: perché sono chiamate così?
Queste consistono in formazioni a forma di pinnacoli e torri costituite da ghiaia tenuta insieme da argilla (da qui il colore rosso) e limi, che si è formata grazie all’erosione di agenti atmosferici. 

L’itinerario, che parte dalla diga del lago di Fiastra, è lungo 7 chilometri (circa 3 ore) e prevede andata e ritorno sullo stesso sentiero. 

Un dislivello di 200 metri che permette di essere percorso dalla maggior parte delle persone. La strada sterrata lascia poi il posto a un sentiero immerso in una lecceta posta quasi sempre all’ombra. 

In alternativa potrai anche intraprendere il percorso partendo dal punto panoramico del belvedere della Ruffella passando per la frazione di Fiegni.

Se decidi di raggiungere le Lame Rosse durante la stagione calda porta con te tanta acqua e munisciti di cappello, occhiali da sole e crema solare. 

Mi raccomando una volta arrivato in vetta non metterti al di sotto di queste formazioni e non risalire le piccole valli di ghiaia. Questo è necessario sia per la tua sicurezza ma anche per evitare un’ulteriore erosione di questo magnifico luogo insolito marchigiano.

Visitalo con rispetto, abbi cura della natura che ti circonda

8. Madonna delle Cataste, Ponzano di Fermo (FM)

Foto dal sito iluoghidelsilenzio.it – Madonna delle Cataste

Rotolando verso il sud delle Marche ci imbattiamo in un altro dei 10 luoghi insoliti che merita una tua visita. 

Col Toponimo “Madonna delle Cataste” si indica una zona del territorio di Ponzano di Fermo all’estremo limite della Contrada Schito, sulla sponda destra del fiume Ete Vivo.

Qui è presente una suggestiva architettura a pianta ottagonale sorta negli anni ’20 come ex voto in seguito a visioni Mariane che si dice ebbero un uomo e alcune donne che si trovavano al lavoro nei campi nella Primavera del 1921.

Visita il sito del comune di Ponzano di Fermo

9. Museo della Cripta a Monsampolo del Tronto (AP)

Foto Turismo Regione Marche

Tra miti e misteri nel borgo di Monsampolo del Tronto, al di sotto della Chiesa Maria Ss. Assunta in Piazza Roma, è situato il Museo della Cripta. 

Nel 2003 durante i lavori di restauro nella cripta della chiesa, grazie a un’esplorazione archeologica, furono portati alla luce oltre 20 corpi umani mummificati, che le condizioni climatico-ambientali hanno eccezionalmente permesso di conservare insieme agli abiti realizzati con fibra vegetale. 

Si tratta soprattutto di mummie “naturali” cioè di resti conservatisi per un processo spontaneo di mummificazione. Ma tra queste è stato osservato anche un caso di mummificazione antropogenica ottenuta attraverso un procedimento chirurgico di eviscerazione.

Se l’argomento ti ha incuriosito e vuoi approfondire la storia di questo ritrovamento, visita il museo della cripta dove ammirare Le mummie di Monsampolo.

Visita il sito “Monsampolo Borgo Accogliente”

10. Il Museo d’Arte sul Mare a San Benedetto del Tronto (AP)

Foto dalla pagina Facebook del MAM – Museo d’Arte sul Mare

Siamo giunti all’ultima tappa del nostro itinerario dei 10 luoghi insoliti delle Marche.

Terminiamo il nostro tour vista mare a San Benedetto del Tronto dove, nel 2012, è stato inaugurato il MAM: Museo d’Arte sul Mare. 

Si tratta di un museo permanente all’aperto, che si sviluppa lungo tutto il molo sud di San Benedetto del Tronto. Questo ospita 145 opere d’arte, delle quali 135 sono sculture e 10 sono grandi murales.

140 di queste opere sono state realizzate durante le varie edizioni del Simposio internazionale “Scultura Viva” da 130 artisti provenienti da 37 nazioni di 5 continenti.

5 invece sono sculture monumentali realizzate da Mario Lupo, Genti Tavanxhiu, Marcello Sgattoni e Giuseppe Straccia. 

Dal gigantesco gabbiano di bronzo, dedicato al protagonista Jonathan Livingstone del libro di Richard Bach, del maestro Mario Lupo all’opera monumentale in travertino, dedicata a Monsignor Francesco Sciocchetti, di Genti Tavanxhiu, passando per il gruppo scultoreo in travertino, costituito da una “Madonna” situata sugli scogli e rivolta verso una “Natività di Gesù” immersa ma visibile nel mare, realizzato dallo scultore naif Giuseppe Straccia.

Visita questo museo a cielo aperto durante una bella giornata di sole e goditi una passeggiata vista mare di oltre un chilometro. 

Quale tra questi 10 luoghi insoliti delle Marche vorresti visitare per primo?
Le Marche ti aspettano per un connubio di magia e meraviglia!

Visita la pagina Facebook del MAM, Museo d’Arte sul Mare di San Benedetto del Tronto

Info Utili:

In copertina foto di Elcito di Federico Stella (dal contest “Porta le Marche nel mondo con le tue foto”)

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5 thoughts on “10 luoghi insoliti delle Marche

  1. 39 anni fa ho sposato un marchigiano. Da 39 anni ogni estate (e non solo) trascorsa nelle Marche mi ha riservato molte gradevoli sorprese e tanto amore. Eppure questa regione, che mi ha “preso il cor”, riesce sempre a sorprendermi. Grazie. Alcune, tra le mete indicate, mi erano ancora sconosciute. La prossima volta non mancherò di visitarle.

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