Un itinerario alla scoperta del Parco Sasso Simone e Simoncello

Volete scoprire insieme a noi un luogo magico, incantato e leggendario? Nel cuore del Montefeltro, nella zona più settentrionale dell’Appennino umbro-marchigiano, vi è un’area protetta di 4.991 ettari, il Parco Naturale Regionale Sasso Simone e Simoncello costellato di borghi e centri storici.

A dare il nome al Parco sono due enormi massi calcarei, il Sasso Simone e il Simoncello, che dominano un paesaggio formato da misteriose foreste, pascoli e calanchi argillosi. Qui gli spazi sono liberi, la natura è selvaggia, il silenzio è sacro. Al centro del parco, con i suoi 1415 m svetta il Monte Carpegna, dalla cima arrotondata ricoperta da prati a pascolo. Ecco a voi le 10 cose imperdibili da fare in questo bellissima area fra natura, borghi senza tempo, artigianato, cucina e un pizzico di mistero!

1. Escursione al Sasso Simone alla scoperta della Città del Sole 

Sasso-simone-montefeltro

In un paesaggio di morbide colline due colossi di roccia dalle cime piatte emergono come giganti. Si tratta del Sasso Simone e Simoncello. Uno di fronte all’altro, sono lì da milioni di ani, quasi immemori del loro passato. Ne hanno viste davvero tante, sin dall’età del bronzo, furono crocevia di popoli, economie e culture. Sul Sasso Simone vi si stabilirono gli uomini preistorici, i romani, i monaci benedettini.

E qui Cosimo I il Grande volle la sua Città del Sole: una città-fortezza che venne costruita nel 1566 a scopo difensivo, con mura, torri perimetrali, strutture militari e una quarantina di case. La città fu però abbandonata nel 1673 a causa della sua scomoda posizione. Oggi è possibile ammirarne la strada lastricata e i resti celati fra la vegetazione del territorio.

Dei molti sentieri che conducono ai Sassi, vi consigliamo quello che, partendo dalla Cantoniera di Carpegna, si addentra nella foresta, offrendovi una passeggiata fresca e ristoratrice. L’ambiente ospita piante e animali rari, attrezzato con zone di sosta e luoghi di partenza e di arrivo per piacevoli escursioni all’interno dell’area protetta.

Leggi la storia approfondita della Città del Sole.

2. Il mistero delle campane fantasma a Carpegna

Chiesa di San Nicola a Carpegna

Chiesa di San Nicolò a Carpegna

Le campane della Chiesa di san Nicolò di Carpegna - Foto di www.scoprirecarpegna.com

Le campane della Chiesa di san Nicolò di Carpegna – Foto di www.scoprirecarpegna.com

Carpegna è la sede del Parco ed è un tranquillo borgo posto alle falde del monte omonimo. L’aria fine e tonificante della cittadina ha sempre attirato turisti e viaggiatori ma, dal novembre del 1970, Carpegna è conosciuto anche per un misterioso avvenimento: il suono delle campane fantasma.

Era il 1 novembre del 1970, poco dopo le 20, tre delle quattro campane della chiesa parrocchiale di San Nicolò di Carpegna iniziarono a suonare da sole, senza che i loro batocchi si muovessero. Il fenomeno si ripetè per circa 40 giorni. Le campane restavano assolutamente immobili, eppure il suono si propagava nell’aria e tutti lo sentivano.

Un miracolo? Uno scherzo? Un avvenimento scientificamente inspiegabile che ad oggi è rimasto inesplicato, nonostante molti studiosi se ne siano occupati.

3. Un tuffo indietro nel tempo all’Antica Stamperia di Carpegna

antica-stamperia-carpegna-montefeltro

Antica Stamperia Carpegna

antica-stamperia-carpegna

Gli antichi stampi dell’Antica Stamperia Carpegna

Aceto di vino, farina di grano e ferri arrugginiti sono gli ingredienti di una ricetta antica più di 300 anni che sta alla base di una tecnica artigiana unica tramandata per generazioni: quella della stampa a ruggine. A Carpegna, potrete visitare l’Antica Stamperia riconosciuta con il marchio “1M …botteghe dell’eccellenza artigiana” che da sei generazioni stampa a mano su tela utilizzando matrici in legno e il tradizionale colore ruggine.

Emanuele, giovane appassionato di 31 anni, ha ripreso il lavoro del nonno e vi farà visitare la piccola bottega spiegandovi in dettaglio questa arte antica. Un forte odore di aceto vi avvolgerà all’entrata ma ben presto verrete catturati dalla bellezza di ciò che vi circonda.

Sulle vecchie mensole in legno sono disposte oltre mille matrici diverse fra loro, che segnano il passaggio delle generazioni. Motivi floreali, pittorici e tradizionali, antichissimi stampi con fantasie ornamentali e cashmere per poter dar vita a infinite combinazioni di disegni e colori che si stampano su tovagliati, set da bagno, tendaggi, lenzuola, copriletti, bomboniere e foulard di seta.

4. Perdervi nelle magnifiche stanze del Palazzo dei Principi di Carpegna

palazzo-principi-carpegna

Il Palazzo dei Principi di Carpegna

palazzo-principi-carpegna-sala-del-trono

Sala del Trono all’interno del Palazzo dei Principi di Carpegna

Carpegna è il luogo d’origine dei conti di Carpegna da cui discesero i gloriosi Montefeltro e i Della Faggiola. A sottolineare la loro importanza sorge nel cuore del borgo il maestoso Palazzo dei Principi Carpegna Gabrielli Falconieri, sontuosa dimora secentesca rimasta praticamente intatta, nelle sue forme e negli arredi, dal Seicento ad oggi.

Il Palazzo si sviluppa su più piani collegati tra loro da un monumentale scalone. Passeggiare fra i saloni e le magnifiche stanze vi permetterà di scoprire questa antica dimora, i suoi abitanti e le innumerevoli curiosità custodite al suo interno. Rimarrete ammaliati dalla bellezza della sala del trono, del grande baldacchino e il giardino sul retro.

La dimora è ancora abitata dalla famiglia dei Principi Carpegna Gabrielli Falconieri che generosamente rendono fruibile al pubblico questo scrigno di storia e di bellezza. Per visite guidate rivolgersi a Fabio Fraternali di Officina Creativa Montefeltro.

5. Salita al Cippo: dove si allenava il grande Pantani

salita-cippo-pantani

La salita al Cippo di Carpegna

monumento-pantani

Il monumento dedicato a Marco Pantani

Collocato sopra il paese ed immerso nella pineta, il Cippo di Carpegna, è uno dei luoghi più rigenerativi per corpo e mente. Qui sentirete l’emozione forte di percorrere la salita del grande Marco Pantani che amava allenarsi qui. “Il Carpegna mi basta!” affermava il campione che ha affascinato milioni di amanti del ciclismo e l’Italia intera.

Il Carpegna gli bastava perché è una salita vera. 6 km di pura fatica con pendenze del 18-20%. Un percorso, immerso fra i boschi, che regala gioia e soddisfazione. Conosciuta anche come “Il Cippo”, questa strada è ottimamente segnalata con cartelli tematici che informano sulla pendenza e lunghezza di ogni tratto.

Arrivati al Cippo, vedrete la bella scultura realizzata in memoria di Pantani. Qui, superata una sbarra chiusa, si continua a salire su pendenze impegnative, nel sottobosco di una magica pineta. Immersi in un paesaggio stupendo arriverete alla gigantografia del Pirata che segna la fine di questa meravigliosa esperienza ciclistica.

Ed ora non vi resta che contemplare “Il cielo del Pirata”: un panorama mozzafiato dove si possono ben riconoscere la Repubblica di San Marino, il Monte Fumaiolo e il Monte Aquilone, la vallata del Marecchia e nelle giornate più limpide anche i profili della costa adriatica.

6. Frontino, uno dei borghi più belli d’Italia

frontino

Frontino, uno dei borghi più belli d’Italia

frontino2

La torre di Frontino, completamente ricoperta di foglie

Frontino è il borgo più piccolo della provincia di Pesaro Urbino, al cospetto del Monte Carpegna. È arroccato su uno sperone della valle del Mutino, le torri e la possente cinta muraria ricordano le origini di questo battagliero Castello, sentinella avanzata dei Montefeltro. Arrivando sembra di entrare in un salotto antico: le strade, le piazze sono lastricate di ciottoli, fiori e piante lungo le case a schiera, tutto è pulito e lucido.

La punta di diamante è la sua torre trecentesca con orologio tutta ricoperta di foglie che cambiano colore con le stagioni. Un vero “Paese dell’anima”, scelto da Carlo Bo, magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Urbino, come luogo di incontri e amicizia.

Cosa vedere a Frontino? Il Castello, il Palazzo Malatesta, l’antico Mulino di Ponte Vecchio, la fontana scultura d’acqua di Franco Assetto, il monastero di San Girolamo, il complesso monumentale di Montefiorentino che dal 1981 ospita il Premio Nazionale di Cultura voluto da Carlo Bo e Antonio Mariani, Sindaco storico del Comune.

7. Il castello dei conti Oliva a Piandimeleto

castello-conti-oliva-piandimeleto-betarice-bartoccioni

Il castello dei Conti Oliva – Foto di Beatrice Bartoccioni

Piandimeleto è un grazioso paese che sorge nell’alta valle del Foglia, in una bella zona collinare sul pianoro. Il bel nucleo medievale ha stradine ortogonali e casette strette. La chicca del luogo è il castello, eretto sui ruderi di un antico fortilizio, distrutto da Francesco Sforza nel 1445 e poi ricostruito dai Conti Oliva.

Il Castello, provvisto di feritoie e merli ghibellini, è la perfetta sintesi tra una struttura dall’animo guerresco e una residenza dal carattere signorile. All’interno sono visitabili importanti musei: Museo del lavoro contadino, l’erbario delle Marche, Museo delle Scienze della Terra e la Sala dell’Araldica.

Informazioni sul Castello dei Conti Oliva di Piandimeleto

8. Pietrarubbia: la città dei metalli

Pietrarubbia- Foto Nicola Pezzotta

Pietrarubbia- Foto Nicola Pezzotta

tam-pietrarubbia

Centro TAM a Pietrarubbia

Sotto la parte orientale del Monte Carpegna, dall’alto del suo magnifico scoglio di pietra scorgiamo Pietrarubbia, dominata dal castello, il più antico del Montefeltro in quanto esistete già nel V secolo. È caratteristico anche il colore rosso dell’ammasso roccioso e la pietra rubea (cioà pietra rossa) da il nome alla località.

Dell’antica rocca sono ben visibili i resti del castello con l’imponente torre e poco sotto prende forma il piccolo borgo composto da un manipolo di case, una chiesa e il palazzo del vicariato. I resti del castello oggi ospitano il centro TAM (Trattamento Artistico dei Metalli), un laboratorio per giovani scultori e orafi voluto dall’artista Arnaldo Pomodoro, che in questo modo ha inteso recuperare e promuovere il borgo medievale.

Leggi l’articolo “Pietrarubbia: la rinascita di un borgo”

9. L’eremo della Madonna del Faggio sul Monte Carpegna – Montecopiolo

eremo-madonna-del-faggio-montecopiolo

Eremo della Madonna del Faggio sul Monte Carpegna – Montecopiolo

panorama-da-monte-carpegna

La magnifica vista dal Monte Carpegna

Al centro del parco, con i suoi 1415 m svetta il Monte Carpegna, dalla cima arrotondata ricoperta da prati a pascolo, spartiacque tra la valle del Foglia e la Val Marecchia. La visione che si domina dalle pendici del monte Carpegna è veramente unica. L’orizzonte regala una sensazione di infinito che è difficile da dimenticare.

La sua vetta è ricoperta dal bosco di Pianacquadio, una delle poche faggete ad alto fusto della provincia di Pesaro Urbino. Sulla vetta del monte Carpegna si trovano moderni impianti sportivi per attività invernali, sci e snowboard con possibilità di effettuare discese notturne grazie all’illuminazione delle piste. Dalla base delle piste è possibile visitare l’antico Eremo della Beata Vergine del Faggio appartenente al comune di Montecopiolo. Sulla strada per il Monte Carpegna si incontra il lago di Monte Pietra Candella, un lago glaciale recuperato con area pic nic attigua.

Visita il sito del Monte Carpegna e con escursioni, attività e passeggiate

10. Assaggiare le specialità gastronomiche del Montefeltro

prosciutto-carpegna

Il prosciutto di Carpegna DOP

Non si può salutare il Montefeltro senza aver assaggiato le specialità locali. Il protagonista è sicuramente il prosciutto di carpegna dop. Tanti altri sono i prodotti buoni e pregiati quali il miele, l’olio d’oliva, i Prugnoli che sono funghi preziosi quasi come i tartufi, le patate di montagna, i fagioli, tante erbe selvatiche e saporite, i prosciutti e i salami di cinghiale aromatizzati con il tartufo, i vari tipi di pecorino tra cui lo Scoparolo forse il più saporito e delicato al tempo stesso, il famosissimo formaggio di fossa (maturato in fosse di tufo).

La cucina del Montefeltro, che si può gustare quasi in ogni ristorante o trattoria, usa il pane sciapo, la pasta fatta in casa (tagliatelle, ravioli, lasagne, tortellini e cappelletti), le carni marchigiane, la cacciagione (cinghiale, quaglie, capriolo, lepre). Per un pranzo veloce ma sano, gustoso e nutriente cercate la Crescia, o Sfogliata, che è una sorta di piadina ma molto più soffice e saporita, e che viene servita farcita con erbe selvatiche e salsiccia o altro a piacere.

Dove dormire? 

Residenza d'epoca San Girolamo - Frontino

Residenza d’epoca San Girolamo – Frontino

Silenzio e querce secolari fanno da cornice all’antico Monastero di San Girolamo, eretto nel 1500, che grazie al restauro curato dalla Sovrintendenza ai beni culturali e’ oggi una residenza d’epoca. Questo gioiello del Montefeltro situato a Frontino è pronto ad accogliervi e a farvi vivere un’esperienza unica dove la vacanza e’ veramente vacanza lontana dalle abitudini e dal disordine della vita di tutti i giorni alla scoperta del benessere fisico e interiore che solo la natura e la magia di questo posto puo’ darvi. È costituito da Chiesa, Convento e altra dipendenza di servizio. La Residenza d’epoca San Girolamo ama gli animali ed è la location ideale per chi desidera vivere la vacanza con il proprio amico a quattro zampe.

Visita il sito della residenza d’epoca San Girolamo di Frontino

Info utili

    • L’articolo è stato scritto in occasione del blogtour #marchenatura ed ha visto la partecipazione del blogger Nicola Pezzotta del blog Con in faccia un po’ di sole e dell’instagramer Ivan Corridori (@aivenn su Instagram) accompagnati da Giorgia Barchi, del Social Media Team Marche. I partecipanti hanno visitato Carpegna e il suo bel Palazzo dei Principi, oltre ai graziosi borghi di Montecopiolo, Frontino, Pietrarubbia e Piandimeleto fra spiritualità, arte, storia e gusto. Si ringrazia per l’ottima organizzazione Gianfranco Soriani, responsabile del Parco Sasso Simone e Simoncello e MyLab Laboratorio Montefeltro
    • Guarda il video dedicato al cluster “Parchi e natura attiva” delle Marche

Ti potrebbe interessare anche...

4 thoughts on “Un itinerario alla scoperta del Parco Sasso Simone e Simoncello

  1. Da quest’anno, si può anche dormire e soggiornare in Baita di Carpegna Love Suite, uno speciale home restaurant dove si apprezzano i prodotti locali in cene a lume di candela e si può trovare completo relax nelle loro suites con idromassaggio privato. Una esperienza da provare!

  2. Un posto splendido dove soggiornare é Ca’ Giorgetto, un incantevole b&b ricavato in una casa di campagna ristrutturata, da cui si può godere di un panorama a 360 gradi dal Monte Carpegna al Sasso Simone, al Simoncello, a Frontino e alla valle del Mutino, con i monti Nerone e Catria sullo sfondo. Un’esperienza da non perdere!

  3. Per chi ama l’avventura potrete cimentarvi nei percorsi avventura del Parco CarpegnaPark, ponti tibetani, carrucole e tanto altro.
    Il parco avventura è situato al Passo Cantoniera proprio di fronte alla partenza del percorso CAI118 per il Sasso Simone e Simoncello.
    Approffittate anche della nostra iniziativa GIORNATA ECOLOGICA Puliamo il bosco …. scopriamo i danni causati dai rifiuti abbandonati nel bosco. Aria di avventura!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.