Le Marche e il Rinascimento. Le Terre di Francesco di Giorgio Martini

Unite dall’arte prima ancora che dalla politica. Queste sono oggi le Marche, l’Umbria, la Toscana e l’Emilia Romagna. Raffaello si formò nella natia Urbino e scelse Firenze per diventare famoso. Piero della Francesca da Borgo San Sepolcro per Urbino e le Marche, Arezzo, Perugia e Rimini eseguì tante opere e fu pittore alla corte dei Montefeltro ( Scopri di più qui). La pittura luminosa del Quattrocento di Camerino in epoca varanesca parla toscano. Francesco di Giorgio Martini da Siena per Federico e Guidobaldo da Montefeltro espresse al massimo le sue doti di architetto. Potremo ancora continuare ma per oggi focalizziamo l’attenzione su quest’ultimo: artista completo – pittore, scultore, architetto, ingegnere di macchine belliche, medaglista, tecnico ed umanista, inventore e trattatista – lasciò in territorio marchigiano straordinarie realizzazioni di architettura civile, religiosa e militare. E forse, secondo alcuni critici, fu anche autore dei disegni per le tarsie dello Studiolo di Federico da Montefeltro, il capolavoro dei capolavori unico al mondo, cuore del maestoso Palazzo ducale di Urbino. Basterà un post per Francesco di Giorgio Martini nelle Marche?

L’itinerario si snoda nella provincia di Pesaro Urbino, territorio che nel XV secolo Federico da Montefeltro aveva riconquistato e riportato nello Stato della Chiesa: il condottiero ebbe quindi l’esigenza di costruire per le città nuove fortificazioni e di potenziare quelle esistenti con le rocche. Ovunque dovevano essere ben visibili le insegne e lo stemma feltreschi!

Ma le rocche di Francesco di Giorgio non furono semplici fortezze: leggendo il suo Trattato di architettura civile e militare scritto proprio durante la sua permanenza presso la corte di Urbino, una cui copia Leonardo commentò con dovizia di annotazioni, emerge che le considerava, nella sua visione di città del Rinascimento, come la testa nel corpo dell’uomo…

Francesco di Giorgio Martini

Francesco di Giorgio Martini

Prima tappa nel Montefeltro è la fortezza, già malatestiana di Montecerignone, sintesi di Medio Evo e Rinascimento, ristrutturata da Francesco di Giorgio Martini. È di casa da queste parti Umberto Eco che sarà certamente un estimatore del nostro architetto.

La Rocca di Montecerignone

La Rocca di Montecerignone (PU)

Scendendo si arriva a Sassocorvaro, piccolo centro medievale che si affaccia sul lago di Mercatale, dove si può ammirare forte e compatta la rocca ubaldinesca, costruita per volontà di Ottaviano degli Ubaldini, fratellastro e braccio destro del duca Federico da Montefeltro, integra e magnifica, realizzata tra il 1476 ed il 1478, che unisce alla funzionalità della costruzione militare (di cui emblema è la nota pianta “a tartaruga”), le esigenze e i dettagli della dimora nobiliare, come l’elegante cortile con loggia pensile. La rocca oggi è anche custode di un piccolo teatro-gioiello, della Pinacoteca e del Museo dell’Arca dell’arte, che ricorda il salvataggio nella rocca di grandi capolavori dell’arte italiana (anche la famosa Tempesta di Giorgione!) durante la II Guerra Mondiale per opera di Pasquale Rotondi, cui è intitolato un prestigioso premio annuale.

La Rocca di Sassocorvaro (PU)

La Rocca di Sassocorvaro (PU)

Da un borgo alla città che più di ogni altra parla di Francesco di Giorgio Martini nel mondo, Urbino: qui si trova l’opera più celebre di Francesco di Giorgio, il Palazzo Ducale, oggi sede della Galleria Nazionale delle Marche. Subentrato a Luciano Laurana, l’autore per intenderci dei fiabeschi torricini, che da solo valgono un viaggio a Urbino, si dedicò a vari interventi tra cui l’ampliamento del suggestivo giardino pensile e la realizzazione della incredibile rampa elicoidale concepita per permettere a Federico da Montefeltro di salire a cavallo fino ai piedi del Palazzo Ducale dalle stalle (che potevano contenere fino a 300 cavalli!). Le stalle sono state restaurate e rese funzionali e oggi sono note come Data di Urbino. Per la città urbinate l’architetto progettò anche il Duomo (oggi, bellissimo, lo vediamo nella potente veste neoclassica di Giuseppe Valadier) e la chiesa di San Bernardino di eccezionale ampiezza per quei tempi, concepita come il mausoleo di Federico da Montefeltro e della sua famiglia, che all’interno ricorda volutamente, grazie alle tre absidi e alle quattro colonne agli angoli della crociera, le tombe antiche. Sempre al suo genio si deve il Monastero di Santa Chiara caratterizzato da una serie di logge sovrapposte, aperte verso il paesaggio, con braccia laterali loggiate che delimitano un giardino pensile. Quale migliore luogo per formare i creativi di oggi? I luoghi del Monastero ospitano infatti l’ISIA di Urbino.

Il Palazzo Ducale di Urbino e Chiesa di san Bernardino

Il Palazzo Ducale di Urbino e la Chiesa di san Bernardino

Architetto…. (più di 130 i lavori a lui affidati dai Montefeltro) e non solo! Sempre al periodo urbinate sono riconducibili infatti alcune delle  sue  più importanti scultore conservate  in Italia e all’estero e per vedere un esempio della sua abilità andate nel Museo Diocesano Albani a vedere il potente candelabro in bronzo. E, come accennato all’inizio, sono state attribuite a Francesco di Giorgio le tarsie lignee dello Studiolo del Palazzo Ducale, un illusionistico gioco di intarsi di rara invenzione unico a mondo.

Museo Diocesano Albani, Urbino (PU)

Museo Diocesano Albani, Urbino (PU)

Da Urbino andando verso la Toscana, nella vicina Urbania, Francesco di Giorgio realizzò il Palazzo Ducale, poi completato da Girolamo Genga, anch’esso dotato di rampa elicoidale: una foto sul balcone che si affaccia sul fiume Metauro, ricordando il passato e le poesie che Torquato Tasso scrisse ispirato da quel luogo sono un must per tutti gli innamorati e amanti della vera cultura. Anche questo palazzo oggi è vivo: accoglie infatti la Biblioteca storica, la Pinacoteca e il Museo Storico dell’Agricoltura (nelle suggestive cantine), la Mediateca e la Sala Volponi. E se siete amanti dell’Astrologia, non potete perdere i due rarissimi globi di Gerardo Mercatore del XVI secolo di cui quello celeste è ricco di illustrazioni dei vari segni zodiacali.

La Rocca di Urbania (PU)

La Rocca di Urbania (PU)

L’itinerario continua ed  più ricco che mai! Andiamo nella bella Cagli: qui della Rocca, dalla originaria forma romboidale con torri circolari lungo il perimetro e un alto mastio, sopravvive l’imponente torrione di testa, percorso da un giro di caditoie e dalla pianta vagamente ellittica. E anche questa struttura oggi è viva: ospita una significativa collezione di sculture contemporanee di artisti del calibro di Eliseo Mattiacci, nato proprio a Cagli,  Hidetoschi Nagasawa, Giuseppe Uncini nato a Fabriano, Nunzio, Marco Gastini, Salvatore Scarpitta e tanti altri.

La Rocca di Cagli (PU)

La Rocca di Cagli (PU)

Su un’altura a qualche chilometro da Cagli, nel paese di Frontone, sotto la potente mole del Monte Catria, si erge una Rocca che ricorda, nella forma, una nave dotata di prua dal  puntone triangolare scarpato, che ricorda la rocca martiniana di San Leo: per questo è stato ipotizzato che anche qui i lavori di potenziamento del sistema difensivo del castello fossero realizzati da Francesco di Giorgio. Se passate da queste parti a Dicembre non perdetevi i mercatini natalizi.

Il Castello di Frontone (PU)

Il Castello di Frontone (PU)

Lungo il Metauro e la Via Flaminia, scendiamo da Cagli a Fossombrone, città ducale: qui si ergeva la Rocca situata alla sommità della cittadella che domina l’abitato trasformata da Francesco di Giorgio in una fortificazione articolata e complessa, utile alla difesa dalle armi da fuoco e dalle bombarde. Della struttura martiniana rimangono le mura perimetrali con i tre torrioni ed il mastio. Anche qui la Rocca veglia su opere d’arte diffuse nella bella città visibili nei musei e nelle chiese senza tralasciare il Parco archeologico ella città romana di Forum Sempronii e la vicina Riserva Statale Gola del Furlo.

RoccaDiMondavio

La Rocca di Mondavio (PU)

Lungo la parallela vallata del Cesano si erge la Rocca di Mondavio, Bandiera Arancione del Touring Club:  Martini, lasciandola incompiuta, vi lavorò dal 1488 al 1501 anno della sua morte a Siena. Notevole è il mastio su base poligonale, con il tipico giro di caditoie e merli. Insieme al mastio, torri e torrioni avevano la funzione di offrire prospettive sfuggenti ai micidiali colpi di bombarda, invece di contrastarli con grosse muraglie come si era fatto fino ad allora. Questo ingegnoso apparato rimase tuttavia inutilizzato dato che dalla rocca non partì e non arrivò mai alcun colpo di bombarda. La visita della grandiosa Rocca permette di vedere le riproduzioni a grandezza naturale di macchine da guerra utilizzate nei secoli XV e XVI elaborate su progetti originali di Francesco di Giorgio Martini, armi, e di vivere per un attimo scene di vita di corte. Superata la Rocca vi aspetta il delizioso teatro Apollo; ancora pochi passi e nel Museo civico un capolavoro del Gotico Internazionale, la Madonna con il Bambino di Olivuccio di Ciccarello da Camerino, pittore di corte  anche dei Visconti di Milano.

Dalla valle del Cesano si arriva nella valle dell’Esino, ultima tappa di questo incredibile tour martiniano per ammirare nel centro storico di Jesi il Palazzo della Signoria eretto fra il 1486 ed il 1498. Legato alle forme del Rinascimento toscano, ha pianta quadrangolare e tre piani sottolineati da cornici aggettanti. Anche questo palazzo oggi è vivo ed è sede della storica Biblioteca planettiana.

Jesi,  veduta notturna della città © V. Lancioni

Jesi, veduta notturna della città © V. Lancioni

Questo post è oggettivamente un po’ lungo. Ma vi assicuro che raccontare il genio itinerante e complesso di Francesco di Giorgio Martini necessita di un po’ di spazio…ma ora stop. Correte a vederlo dal vivo!

P.S.  n°1

Il baluardo più a nord del territorio dei Montefeltro era la fortezza di San Leo ricordata anche da Dante nel IV Canto del Purgatorio;  sempre nel Montefeltro, a Sant’Agata Feltria, si erge il fortilizio costruito in varie fasi fra il XII ed il XV secolo e ristrutturato da Francesco di Giorgio nel 1474. I due comuni sono oggi in Emilia Romagna ma il turista sarà ben lieto di attraversare i confini tra Marche ed Emilia per vedere un capolavoro come la  Rocca di S. Leo….

P.S. n. 2

E poi pensate se fossero ancora visibili la rocca di Mondolfo, il porticato della chiesa di S. Francesco di Mercatello sul Metauro da cui provengono i due tondi in marmo realizzati dall’artista senese e raffiguranti l’uno Federico da Montefeltro Duca di Urbino e l’altro Ottaviano Ubaldini Conte di Mercatello (oggi visibili nel bellissimo Museo civico)….. Il tour sembra non finire mai nelle Terre di Francesco di Giorgio Martini

Info utili 

  • Scopri la cultura nelle Marche, clicca qui
  • Prenota il tour con Marche Advisor  
  • Scopri Francesco di Giorgio Martini sul sito dei Musei 

Ti potrebbe interessare anche...

One thought on “Le Marche e il Rinascimento. Le Terre di Francesco di Giorgio Martini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.