Ecce Homo: la scultura italiana in mostra ad Ancona

“Ecce Homo”, ovvero “Ecco l’uomo” è un’espressione di origine latina utilizzata spesso nella lingua italiana, ma da che cosa deriva? Sono le parole che Ponzio  Pilato pronuncia mostrando alla folla Gesù dopo la flagellazione. Molte opere d’arte nei secoli hanno come titolo questa locuzione, simbolo della potenza figurativa e di un’indagine sull’uomo, le sue emozioni e la sua umanità. La mostra intitolata “Ecce Homo. Da Marino Marini a Mimmi Paladino” parte proprio da questa riflessione ed presenta alcuni dei protagonisti salienti della scultura italiana. L’esposizione, a cura di Flavio Arensi, organizzata da Civita Mostre, Fondo Mole Vanvitelliana e Museo Tattile Statale Omero, è aperta al pubblico dal 27 ottobre 2016 al 7 maggio 2017 presso la Mole Vanvitelliana di Ancona. cover 1500 metri quadri di mostra con 40 opere di grandi artisti: più che una mostra è un vero e proprio itinerario tra forme, volumi e scene all’interno della scultura italiana. Un’occasione unica per fare un viaggio in 3D nell’arte del nostro paese! L’allestimento della mostra, realizzato da Andrea Mangialardo, è stato appositamente studiato per creare cortocircuiti visivi e di relazione fra le opere, per creare un legame tra i soggetti, più che tra i periodi storici. Nelle sale recuperate della Mole Vanvitelliana di Ancona, si snoda un racconto, accessibile a tutti: materiali, visioni, sensazioni degli artisti e del pubblico si mescolano in una mostra che vuole cogliere il senso dell’essere umano nel tempo presente.

La mostra "Ecce Homo" alla Mole Vanvitelliana di Ancona

La mostra “Ecce Homo” alla Mole Vanvitelliana di Ancona

L’esposizione è un’occasione per ammirare una parte delle opere della Fondazione Cariverona incentrate sul tema dell’uomo a partire dai capolavori di Marino Marini fino a Mimmo Paladino, passando per  Enrico Baj, Giacomo Manzù, Enzo Cucchi e molti altri. Una delle opere che rappresentano il fulcro della mostra è La disputa dei sette savi di Atene di Fausto Melotti, per la prima volta esposti al di fuori della città di Milano dove sono stati concepiti e collocati. La classicità è rappresentata dalla scultura di Francesco Messina, mentre gli interventi più contemporanei sono di Pietro Ruffo, Donato Piccolo e Fabio Viale. L’esposizione è impreziosita da due importanti installazioni: Mare Artificiale e Pioggia Artificiale di Gino Marotta, esposta come omaggio alla città e al porto di Ancona e  Metamorfosi di Apollo e Dafne di Alik Cavalieri, per la prima volta presentata al pubblico dopo il restauro. Ma ci sono anche le ceramiche di Giosetta Fioroni, Aldo Mondino, Luigi Ontani che raccontano – insieme a quelle di Lucio Fontana, Aligi Sassu e Agenore Fabbri – della centralità di questo materiale raffinato nelle arti.

La sezione dedicata alle ceramiche nella mostra Ecce Homo

La sezione dedicata alle ceramiche nella mostra Ecce Homo

Infine alcune opere della collezione della Fondazione Domus, completano la visita con capolavori come Geremia e Profeta di Mirko Basaldella, la Tebe distesa nell’ovale di Giacomo Manzù o il grande quadro scultura dedicato a Van Gogh di Enzo CucchiVan Gogh respira. un’occasione da non perdere per vedere così tante sculture tutte insieme!

Giacomo Manzù "Tebe distesa nell'ovale"

Giacomo Manzù “Tebe distesa nell’ovale”

L'installazione ambientale di Valeriano Trubbiani "Ractus, ractus" e "Le morte stagioni"

L’installazione ambientale di Valeriano Trubbiani “Ractus, ractus” e “Le morte stagioni”

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