La storia di papa Sisto V da Montalto delle Marche

Il 13 dicembre 2021 si è celebrato il quinto centenario della nascita del marchigiano Felice Peretti, divenuto papa con il nome di Sisto V. Il suo breve pontificato (1585-1590) fu uno dei più influenti e ricchi di iniziative, in un’epoca contrassegnata da forti contrasti religiosi e politici.

Alla sua morte, la città di Roma era profondamente cambiata, dal punto di vista urbanistico e amministrativo. Per il suo carattere deciso e per la durezza di alcune sue decisioni, i romani lo chiamarono “papa tosto”. A questo epiteto si richiama il titolo del film documentario (2022) del regista Omar Pesenti, dedicato alla sua figura, The Iron Pope.

A lui dedicò un sonetto il poeta Giuseppe Gioacchino Belli:

PAPA SISTO (1834)

     Fra tutti quelli c’hanno avuto er posto
de vicarj de Ddio, nun z’è mmai visto
un papa rugantino, un papa tosto,
un papa matto, uguale a Ppapa Sisto.


     E nun zolo è dda di cche ddassi er pisto
a cchiunqu’omo che jj’annava accosto,
ma nnu la perdonò neppur’a Ccristo,
e nemmanco lo roppe d’anniscosto.


     Aringrazziam’Iddio c’asesso er guasto
nun pò ssuccede ppiù cche vvienghi un
fusto d’arimette la Cchiesa in quel’incastro.


     Perché nun ce pò èsse tanto presto
un antro papà che jje pijji er gusto
de méttese pe nnome Sisto Sesto.

Ignoto pittore marchigiano Ritratto di papa Sisto V
Fine secolo XVI (Olio su tela)
Montalto delle Marche (AP), Pinacoteca Civica

La vita e la carriera ecclesiastica

Nato nel 1521 a Grottammare, dove la sua famiglia si era trasferita lasciando il paese di Montalto in seguito all’occupazione da parte del duca di Urbino, visse un’infanzia povera, frequentando inizialmente la scuola degli agostiniani di Grottammare e, a partire dal 1530 quando la famiglia fece ritorno a Montalto, entrando nel convento francescano di cui era guardiano suo zio Salvatore Ricci, grazie al cui sostegno economico poté proseguire gli studi. Nel 1535 Felice vestì l’abito francescano e nel 1536 prese i voti. In seguito, dopo aver intrapreso gli studi di filosofia e teologia, girò l’Italia come predicatore.

Nel 1557 fu nominato inquisitore di Venezia e in questa veste emanò numerosi provvedimenti, in articolare combattendo la diffusione dei testi presenti nell’Indice dei libri proibiti.

Quando nel 1560 l’inquisizione veneta fu affidata ai domenicani, si trasferì a Roma, dove nel 1561 il papa lo nominò procuratore generale dell’Ordine francescano; in seguito, dovendo rinunciare alla proprietà privata secondo quanto disposto dal Concilio di Trento, donò i suoi beni al convento di Montalto e la sua biblioteca, di oltre 700 volumi al convento dei SS. Apostoli di Roma. Negli anni successivi acquisì un ruolo di grande rilievo presso la curia romana.

Nel 1567 divenne Vescovo di S. Agata dei Goti (BN) e nel 1570 Cardinale. Nel 1585, alla morte di Gregorio XIII, nel conclave che seguì ottenne il sostegno di Ferdinando de’ Medici e di Luigi d’Este, che vedevano in lui un cardinale forte e lontano dalle fazioni politiche. Eletto nell’aprile del 1585, con largo consenso, prese il nome di Sisto V, in ricordo di Sisto IV, anch’egli appartenente all’Ordine francescano. Dopo aver proclamato un giubileo, inaugurando una tradizione che i suoi successori avrebbero mantenuto, si dedicò alla riorganizzazione della chiesa e in particolare della curia romana, cui diede una sua forte impronta, ispirandosi ai deliberati del Concilio di Trento.

Il suo breve pontificato si concluse il 27 agosto 1590, quando morì di malaria nel palazzo del Quirinale; il suo corpo oggi riposa in una cappella da lui stesso fatta costruire nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, mentre il suo cuore venne deposto nella Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, come avverrà per i papi successivi fino all’inizio del ‘900.

Il periodo del pontificato, l’azione politica e amministrativa

Il pontificato di Sisto V risente profondamente del periodo di forti contrasti nell’ambito religioso, tanto che lo si definisce spesso “Papa della Controriforma”. In questa chiave va considerato il suo sostegno all’invasione dell’Inghilterra da parte di Filippo II di Spagna allo scopo di reintrodurre in quel paese il cattolicesimo, e l’appoggio dato ai cattolici nelle guerre di religione francesi contro gli ugonotti di Enrico di Navarra, che venne da lui scomunicato.

Più conciliante la sua azione nei confronti degli ebrei: con la bolla Christiana pietas (1586) Sisto V abolì alcune norme precedenti, consentendo agli ebrei di abitare nelle città senza più l’obbligo di risiedere nel ghetto, permettendo loro, con alcuni limiti, l’esercizio del commercio, eliminando l’uso del simbolo giallo cucito sull’abito come contrassegno e consentendo ai medici ebrei di curare anche i cristiani.

La statua di Sisto V al Palazzo dei Priori di Fermo

Inoltre, per arginare la povertà nella città di Roma, fece costruire un ospizio dove ospitare duemila persone, e proibì la mendicità; ai ragazzi si insegnava a leggere e a scrivere e un mestiere, alle ragazze i lavori domestici; questa iniziativa fu abbandonata dai suoi successori.

Deciso fu anche il suo impegno per contrastare le inefficienze e i fenomeni di corruzione nel suo stato e per regolamentare l’economia e le finanze pubbliche. Fondò alcuni Monti di pietà e introdusse nuove tasse, i cui introiti furono utilizzati per avviare la bonifica delle paludi pontine e per sostenere l’agricoltura e il commercio. Le sue iniziative in campo finanziario attrassero molti banchieri genovesi e fiorentini che portarono i propri capitali a Roma.

Si occupò anche di ordine pubblico, adottando leggi molto severe contro il banditismo e limitando la possibilità di portare armi. Infine, volle intervenire per la moralizzazione del suo stato, introducendo norme contro la pratica dell’astrologia, la superstizione, le bestemmie, le scommesse. Nell’intento di difendere la sacralità della famiglia emanò leggi molto severe contro l’adulterio, l’incesto, l’aborto e la prostituzione.

La trasformazione di Roma e le opere commissionate

Grande attenzione Sisto V dedicò alla riqualificazione della città, concependo un progetto con al centro la basilica di S. Maria Maggiore, facendo costruire sei nuove strade ed erigere alcuni obelischi, tra cui quello in piazza san Pietro. Avviò anche l’espansione urbana al di fuori delle zone abitate fino ad allora e situate intorno al Tevere.

Tra le sue iniziative in campo urbanistico e artistico, molte delle quali affidate all’architetto Domenico Fontana, si possono ricordare:

  • la costruzione del nuovo Palazzo del Laterano, utilizzato come residenza estiva del pontefice;
  • il completamento della cupola di San Pietro;
  • la costruzione di una nuova sede della Biblioteca Vaticana;
  • il restauro della Colonna Traiana e della Colonna di Marco Aurelio;
  • la realizzazione di una cappella monumentale nella Basilica di Santa Maria Maggiore, come tomba per sé e la sua famiglia.

Fece costruire un nuovo acquedotto, il primo realizzato a Roma dopo la fine dell’Impero romano, con condotti sotterranei e con fontane monumentali destinate alla distribuzione dell’acqua.

Sisto intervenne anche nella sua terra d’origine, ad esempio facendo completare la facciata della basilica di Loreto; donò alla sua amata Montalto un prezioso reliquiario, fece costruire una scuola e assegnò una dote alle ragazze da marito povere.

Il docufilm “The Iron Pope”

“The Iron Pope” è un docufilm prodotto da Officina della Comunicazione, in collaborazione con Fondazione S. Giovanni XXIII, Regione Marche – Assessorato alla Cultura, Fondazione Marche Cultura, Biblioteca Apostolica Vaticana e Diocesi di Macerata.

Utilizzando una narrazione che alterna scene di fiction e interviste a esperti, il docufilm racconta e ripercorre la vita e le opere del papa marchigiano, interpretato da Francesco Castiglione. Un narratore “improbabile”, Giuseppe Gioacchino Belli, introduce alcuni momenti dove la cronaca storica e la leggenda si incontrano, facendo avvicinare lo spettatore al carattere deciso e alla personalità forte del cardinale Peretti.

Il docufilm è presentato in anteprima assoluta in alcune città marchigiane:

  • FANO: 23 Giugno 2022 ore 21.15 (Masetti Cinema)
  • SENIGALLIA: 30 Giugno 2022 ore 21:30 (Arena Gabbiano)
  • MACERATA: 01 Luglio 2022 ore 21:00 (Cinema Excelsior)
  • MONTALTO DELLE MARCHE: 07 Luglio ore 21:00 (Teatro Comunale)

Scopri di più sul docufilm: fondazionemarchecultura.it/the-iron-pope/

Info utili

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