Maria Montessori, dalle Marche al mondo

Vi ricordate il volto delle vecchie 1000 Lire? La donna ritratta era Maria Montessori, nata nel 1870 a Chiaravalle, una cittadina in provincia di Ancona, nelle Marche.

Questa donna marchigiana eccezionale, considerata una delle personalità più importanti a livello mondiale nel campo dell’educazione dell’infanzia e conosciuta al grande pubblico come educatrice e scienziata di straordinaria originalità e innovazione, è nota per il metodo educativo che prende il suo nome.

Maria non dimenticò mai la sua cittadina natale, né Chiaravalle si dimenticò di lei ed oggi questo centro urbano della bassa Valle del fiume Esino è un polo di attrazione per studiosi, addetti ai lavori e anche semplici appassionati o curiosi dell’universo montessoriano che arrivano da ogni angolo del mondo.

Chiaravalle - Abbazia di Santa Maria in Castagnola
Chiaravalle – Abbazia di Santa Maria in Castagnola- Foto di Lorenzo Cicconi Massi

Chi era Maria Montessori?

A cavallo tra l’Ottocento e la metà del Novecento fu una tra le prime donne italiane a laurearsi in medicina. Fu una scienziata capace di fare tesoro della sua esperienza con bambini disabili per giungere ad una rivalutazione complessiva della mente infantile. A lei dobbiamo una nuova comprensione del bambino e un nuovo modo di intendere l’insegnamento.

Fu un’ambasciatrice di pace (proposta tre volte per il Premio Nobel) che viaggiò instancabilmente in Europa, America e India per far capire che se si vuole un’umanità migliore è dal bambino che si deve iniziare. Perché ”il bambino è il padre dell’uomo, è la speranza per il futuro”.

Maria Montessori in India
Maria Montessori in India

Fu una femminista ante litteram e una precorritrice della lotta per il suffragio universale. Con il suo impegno fornì un contributo indiscutibile all’emancipazione femminile. Non a caso la storia di Chiaravalle è attraversata da un filo rosa tanto forte quanto tenace. Dai natali dati a Maria Montessori, alla straordinaria pagina di emancipazione sociale ed economica delle sigaraie la cui intraprendenza le portò persino ad autotassarsi per permettere la costruzione del viale che oggi è intitolato a loro e a pagare il viaggio della Montessori per il Congresso Femminile di Berlino in veste di rappresentante dell’Italia, rimarcando la parità salariale tra uomo e donna.

Fu la madre di un bambino nato da una relazione extraconiugale, che trascorrerà i primi anni lontano da lei per ritrovarla più tardi, suggellando uno stretto connubio di vita e di lavoro.

Maria Montessori con suo figlio Mario

Fu una libera pensatrice che seppe dire no al fascismo e rivendicare l’autonomia della conoscenza e dell’educazione rispetto ad ogni forma di totalitarismo.

Fu una filosofa, enunciatrice di principi che appaiono ancora oggi futuribili come “L’educazione è l’arma della pace e la pace è la condizione della buona educazione”, a cui si associa il concetto di “educazione cosmica”, in grado di orientare in senso armonico la crescita del bambino e, più in generale, il progresso dell’umanità.

Maria Montessori è tutto questo e molto di più. Maria Montessori è pioniera di una visione degli esseri umani che ha cambiato la storia e che il mondo ci invidia.

Qual è il legame di Maria Montessori con le Marche? 

Maria Montessori nacque a Chiaravalle il 31 agosto 1870 da Alessandro Montessori, ferrarese inviato a Chiaravalle dal Ministero delle Finanze come ispettore della più importante industria del territorio, ovvero la Manifattura Tabacchi, e da Renilde Stoppani, marchigiana discendente da una famiglia di proprietari terrieri di Monte San Vito (secondo alcuni parente dell’abate Antonio Stoppani, uno dei più insigni intellettuali dell’epoca).

Pur avendo lasciato Chiaravalle a cinque anni per seguire il padre nei suoi trasferimenti lavorativi prima a Firenze e poi a Roma, Maria restò sempre fortemente legata alla terra d’origine, tant’è vero che nel 1896 fu il comune di Chiaravalle e un comitato formato da alcune sigaraie chiaravallesi ad aiutarla a sostenere le spese di viaggio per partecipare al Congresso Internazionale delle Donne tenutosi a Berlino

Maria Montessori in visita a Chiaravalle nel 1950
Maria Montessori in visita a Chiaravalle nel 1950
Maria Montessori in visita a Chiaravalle, sua città natale, nel 1950. In foto è ritratta con il Sindaco di Chiaravalle, Molinelli
Maria Montessori in visita a Chiaravalle, sua città natale, nel 1950. In foto è ritratta con il Sindaco di Chiaravalle, Molinelli

E più di mezzo secolo dopo, due anni prima della sua morte (avvenuta il 6 maggio 1952 a Noordwijk, in Olanda, dove è sepolta), Maria espresse e realizzò il desiderio di tornare in visita a Chiaravalle, dove fu accolta dal Sindaco di allora Guido Molinelli e da una foltissima schiera di chiaravallesi, tra i quali non potevano naturalmente mancare gli operai e le operaie della Manifattura, quasi a chiudere ad anello la sua esistenza sotto il segno della chiaravallesità (la quale peraltro resta impressa nell’abitazione olandese della famiglia Montessori, chiamata Villa Chiaravalle).

Del resto, se pensiamo che la stessa Manifattura – fondata nel 1759 – discende dall’attività di coltivazione del tabacco a cui si dedicavano già i monaci dell’Abbazia cistercense (dove Maria fu battezzata), capiamo come le “eccellenze” del territorio sono tutte collegate tra loro.

La casa natale di Maria Montessori a Chiaravalle

La casa natale di Maria Montessori si trova al civico 10 di piazza Mazzini, in uno stabile di inizio Ottocento a ridosso del nucleo abitativo storico di Chiaravalle.

Casa natale di Maria Montessori a Chiaravalle
Casa natale di Maria Montessori a Chiaravalle

Casa natale, casa museo,  luogo del racconto che connette Chiaravalle al mondo. Tutta la Casa si espone come luogo di conoscenza ampia e non convenzionale. Rappresentate con strumenti e linguaggi contemporanei, la vita e l’opera di Maria Montessori sono restituite come tracce, reperti, ispirazioni, dialoghi multiculturali, connessioni tra i linguaggi, le geografie, i mondi e le discipline.

Casa Montessori Chiaravalle – la casa, il luogo, il logo – è al centro della comunità reale e dentro la comunità digitale, visitabile da remoto, col sito bilingue italiano/inglese www.casamontessorichiaravalle.it

La casa natale fa parte dell’Associazione Nazionale Case della Memoria (tra le quali si segnalano le abitazioni di Dante, Giotto, Petrarca, Boccaccio, Leonardo, Machiavelli, Verdi, Puccini…), che promuove una continua interazione fra le stesse strutture nel quadro di una più ampia visione turistico-culturale.

La Fondazione Chiaravalle Montessori

A partire dal 2007 la Fondazione svolge una rilevante attività di formazione specialistica montessoriana rivolta a docenti ed educatori, di raccolta e diffusione documentaristica, di relazione con il mondo accademico e scolastico sia in Italia che all’estero, promuovendo la conoscenza della figura e del metodo di Maria Montessori e coordinando le visite presso le nostre strutture scolastiche a indirizzo montessoriano così come presso la casa natale.

Curiosità: Maria Montessori, volto delle 1000 lire

Un nota di colore ma di non poco conto è che Maria Montessori è stata la prima e unica donna italiana alla quale è stata dedicata una banconota. Il biglietto da 1.000 lire, diffuso in ben otto emissioni, dal 1990 al 1998 in circa due miliardi di pezzi, sostituì per questo valore le effigi di Giuseppe Verdi e quella, più recente, di Marco Polo.

Come si legge in questo articolo dedicato alla numismatica “questa banconota seppe coniugare perfettamente la Scienza e l’Arte, infatti sul fronte è raffigurata Maria Montessori che, nella storia della Repubblica Italiana, è stata l’unica donna ad aver avuto il riconoscimento del proprio operato e la prima e unica donna italiana alla quale è stata dedicata una banconota. Per onorare l’attività scientifica della Montessori a favore dei bambini, sul retro della banconota si decise di raffigurare un particolare del dipinto Bambini allo studio del pittore Armando Spadini (1883-1925)”

Trailer di Casa Montessori in versione italiana

Info utili

L’articolo è stato scritto grazie alla collaborazione di Francesco Favi, chiaravallese, insegnante di Lettere presso il Liceo Scientifico “Enrico Medi” di Senigallia

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