La Sagra dell’Uva di Cupramontana: la più antica delle Marche

Verdicchio! Verdicchio! Suona fresco! Suona vivo! Suona leggero, gradevole, giovanile, umile, gentilmente pungente, acerbetto e piacevole come un rametto verde pallido, croccante, cricchiante. Ha un fascino irresistibile.

Così Mario Soldati, ha descritto il vitigno principe delle Marche, il più prezioso dei gioielli della nostra regione, sinonimo di gioia, convivialità e amore per la buona terra.

Grappolo di uva Verdicchio

E il Verdicchio, che deve il suo nome al colore dell’acino dalle sfumature verdastre, è il re della Sagra dell’Uva di Cupramontana, la più antica delle Marche, che si tiene ogni anno la prima settimana di ottobre (quest’anno dal 29 settembre al 2 ottobre 2022).

Nei colli baciati dal sole di questo bellissimo borgo in provincia di Ancona, riconosciuto da oltre mezzo secolo (dal lontano 1939) come “Capitale del Verdicchio” si produce da tempo immemore questo nettare degli dei e da ben 82 anni si festeggia la vendemmia con una magnifica sagra che coinvolge l’intero paese.

prima-edizione-sagra-uva-cupramontana

Foto risalente alla 1° edizione della sagra dell’Uva nel 1928

Una grande festa del raccolto che celebra la passione, la dedizione, la storia, la tradizione di questa cittadina impegnata da secoli nella coltivazione del Verdicchio. Una festa del popolo, che per quattro giorni richiama a Cupramontana migliaia di persone.

Foto di Vincenzo Mollaretti

Foto di Vincenzo Mollaretti

La Sagra dell’Uva è divertimento, è voglia di incontrarsi, di bere e di ballare fino a tardi, è tradizione, è creatività, è musica, è spettacolo e buona cucina. Vi suggeriamo 6 buoni motivi per non perderla assolutamente

1. Degustare il Verdicchio: uno dei principali vini marchigiani

Cosa c’è di più bello di un bicchiere di buon Verdicchio degustato in compagnia? La Sagra dell’Uva è l’occasione giusta per assaporarlo negli stands gastronomici e per scoprirne potenzialità e grandezza nei laboratori e nelle degustazioni de “Il Grande Verdicchio” che si svolgono per tutta la durata della sagra nei meravigliosi spazi dei Musei in Grotta.

brindisi con calici di vino Verdicchio

2. Un tuffo nel passato con il palio della pigiatura 

La pigiatura dell’uva con i piedi nei tini è una delle immagini più romantiche ed evocative delle vendemmia di una volta, che rappresentava un’occasione di festa, oltre che di lavoro.

Se volete fare un tuffo indietro nel tempo non perdete uno degli appuntamenti del sabato della sagra dell’Uva: il palio della pigiatura del verdicchio con i piedi. A sfidarsi sono i castelli di Jesi produttori del Verdicchio. Odore di mosto e di uva fresca vi inebrieranno…e che vinca il migliore!

la pigiatura del vino con i piedi

3. Assaporare la cucina della tradizione nelle tipiche “capanne”

Per le vie del centro troverete stands gastronomici, dai cuprensi definiti “capanne”, interamente ricoperti di canne di bambù, dove mangiare degli ottimi piatti della cucina marchigiana e degustare i pregiatissimi vini. Gli stand dopo cena si trasformano in vere e proprie discoteche a cielo aperto con dj e musica di tutti i generi.

Il giro degli stand gastronomici alla sagra dell'uva di cupramontana

4. Rivivere le tradizioni e i balli popolari 

Gli elementi caratteristici della civiltà contadina vengono riproposti alla sagra dell’Uva di Cupramontana con accoglienza calorosa: i canti che si facevano nei campi durante la vendemmia, la fisarmonica, gli organetti e i balli tradizionali, tra cui il “saltarello” presentato dai gruppi folcloristici locali.

Accompagnati dal suono di organetto e tamburello, uomini e donne si esibiscono, oltre che in passi di danza, in simpatici canti “botta e risposta” che ruotano intorno al tema del corteggiamento.

coppie che ballano il saltarello

5. La sfida a colpi di Verdicchio e creatività con la sfilata dei carri allegorici

Fra gli eventi più interessanti c’è la sfilata dei carri allegorici la domenica pomeriggio. I carri sono interamente costruiti da giovani gruppi di cuprensi che mesi prima iniziano a creare queste meraviglie ricoperte di uva.

Ogni carro ha un titolo e una storia, nel cui sfondo deve esserci sempre il Verdicchio che alla fine risolve sempre la situazione.

La sfilata dei carri allegorici

Esiste un comitato dei carristi dal 2007 composto da giovani ragazzi cuprensi. Abbiamo fatto un chiacchierata con il Presidente Samuele Mariotti, “carrista” da ben 20 anni.

Ci ha raccontato che i ragazzi impegnati nella costruzione dei carri sono 130, quasi tutti cuprensi. C’è un grandissimo coinvolgimento da parte della popolazione e questo ha fatto si che una tradizione antica si sia perpetrata con entusiasmo fino ad oggi portando alla realizzazione di carri sempre più elaborati e complessi.

I carri vengono realizzati in circa 40 giorni dalle 5 contrade del paese. All’interno di ogni gruppo ognuno si occupa di mansioni diverse: chi salda, chi lavora il polistirolo, chi vernicia, chi si occupa dei costumi, chi invece dei meccanismi. I materiali più utilizzati sono la cartapesta, il legno, il polistirolo, mentre le strutture portanti sono di ferro.

I giovani si avvicinano ai carri per molti motivi: per il divertimento durante la costruzione, per la possibilità di accrescere le proprie abilità manuali, per la soddisfazione di ideare e realizzare un progetto di fantasia, per l’orgoglio di partecipare attivamente alla buona riuscita della festa e in ultimo, non poteva certo mancare, la voglia di bere un buon verdicchio in compagnia!

carri-allegorici-cupramontana

6. Ascoltare concerti di grandi nomi della musica italiana

Ma la sagra non è solo vino. La sagra è spettacolo, eventi e musica.

Nel tempo è cresciuta tantissimo la sua portata e ospita grandi nomi della musica italiana accogliendo anche 10 mila ingressi nella serata clou, che in genere è quella del sabato.

Per tutta la durata della sagra la musica live riecheggerà nel centro storico dalle 21.30 fino alle 4 del mattino. Nel biglietto d’ingresso alla sagra (12 euro venerdì e sabato e 7 euro la domenica) è compreso l’accesso ai concerti.

Il giovedì l’ingresso è gratuito.

Quest’anno i concerti si terranno in forma molto ridotta e l’ingresso alla festa sarà libero.

piazza gremita al concerto della sagra dell'uva di cupramontana

Cosa vedere a Cupramontana 

Se vi trovate alla Sagra dell’Uva approfitattene per un bel tour di Cupramontana che vi riserverà delle belle sorprese. Ecco alcune tappe da non perdere:

  • I Musei in Grotta: un percorso museale che mette insieme il Museo dell’etichetta, l’Ufficio turistico, la Storia della Sagra dell’uva, la Strada del Gusto ed EnoCupra – la nuova enoteca comunale, oltre a “l’Horto de i semplici”, progetto di recupero sociale e partecipato dell’area esterna al monastero.
  • Abbazia del Beato Angelo: è un complesso monastico camaldolese sito in contrada Badia Colli. Ricordato per la prima volta nell’anno 1180, se ne attribuisce la fondazione a San Romualdo
  • Il castello di Poggio Cupro, frazione di Cupramontana: dove si conserva intatto l’assetto urbano del castello medievale e delle mura di cinta
  • L’eremo dei Frati Bianchi: fondato nel XI secolo da San Romualdo.
    Qui gli eremiti prima e i frati poi vivevano in grotte scavate nel tufo ancora visibili. Rappresenta una delle testimonianze più importanti de insediamento religioso alle origini del Cristianesimo nelle Marche e in Europa.

colline di cupramontana

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One thought on “La Sagra dell’Uva di Cupramontana: la più antica delle Marche

  1. Cari amici marchigiani, bellissimo, complimenti, dall Argentina, con forza sempre avanti….in dietro non si puo andare diceva mia madre, Diva Mugianesi da Chiaravalle, emigrata dopo guerra nel 50. Con molto onore la nostra Associazione Famiglia Marchigiana di Rosario, fara 50 anni di vita il 13-10. Vi potete devere sul face. Siamo contenti ed orgogliosi di portare Le Marche fuori delle Marche…. Un saluto

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