Quattro misteri alle pendici del San Bartolo

Natura, storia, mistero, mare ed archeologia: sono ingredienti che magicamente si fondono per creare un insolito weekend alla scoperta di luoghi mozzafiato e di leggende ricche di suggestione. Siete pronti? Non vi resta che prendere la via Panoramica che da Pesaro porta a Gabicce Monte, zigzagando fra la natura rigogliosa del Monte San Bartolo, e partire con noi!

Tappa 1: Valbruna o “l’Atlantide dell’Adriatico”

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La verdeggiante costa del Parco San Bartolo

Si dice che anche il Mare Adriatico abbia la sua Atlantide e che questa mitica città sommersa si trovi proprio davanti al litorale pesarese su cui si affacciano Fiorenzuola di Focara e Gabicce Monte. Discendendo a valle dalla strada panoramica, seguendo le indicazioni per Baia Vallugola lasciate libero lo sguardo verso l’orizzonte e immaginate, a largo, di veder emergere dalle acque templi, ville, strade e statue,  a creare una vera e propria città di epoca romana.

Ecco davanti a voi la leggendaria Valbruna, una città che da queste parti tutti conoscono quasi come se l’avessero vista: pescatori che dicono di aver trovato frammenti di statue e vasi impigliati fra le loro reti, turisti che giurano di aver rinvenuto sulla spiaggia strani ciottoli lavorati, sommozzatori che hanno ripreso pietre dalle strane forme e gli abitanti del posto che suggeriscono di scorgere, nelle giornate serene dall’alto del monte, linee scure sott’acqua quasi a formare strade e delimitare abitazioni. Provare per credere!

Tappa 2: Porto della Vallugola e Tempio dedicato a Giove Sereno

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La suggestiva Baia di Vallugola e i suoi misteri senza tempo

Restiamo per un attimo ancora nella bellissima insenatura di Vallugola. Qui si trova un porto turistico piccolo ma molto pittoresco, che ricorda l’antico porto commerciale in uso già al tempo dei Greci e che ebbe uno sviluppo costante, grazie alla prossimità con la via Flaminia, durante il periodo Romano e tutto il Medioevo e Rinascimento.

A testimonianza dell’antico splendore del luogo, alzando gli occhi verso la vetta della collina di Vallugola chiudiamo gli occhi ed immaginiamo di veder comparire un maestoso tempio greco dedicato a Giove Sereno, che con la sua fiamma sempre ardente, veglia sui naviganti e  li accompagna salvi e al sicuro dentro il porto. Sembra quasi di scorgerlo, vero?

Lasciamo il mare e riprendiamo la strada Panoramica, non prima di aver letto l’epigrafe, in cima alla collina, che ricorda l’esistenza del tempio e stuzzica ancora di più la nostra immaginazione.

Tappa 3: il crocifisso venuto dal mare di Casteldimezzo

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Casteldimezzo si erge sulla falesia del Monte a picco sul mare.

A poca distanza da Vallugola ci imbattiamo in un piccolo e delizioso borgo accoccolato sul Monte San Bartolo: Casteldimezzo. Da qui la vista toglie il fiato. Nelle giornate terse il blu del mare è così immenso che  lo sguardo si ritrova a volteggiare sulla placida superficie in uno stato di serenità completa e totale. Questo castello è diventato famoso in tutta la Regione ed anche al di fuori di essa, per la storia del miracoloso “crocifisso venuto dal mare”.

Entriamo all’interno della piccola chiesa del paese, davanti a noi un bellissimo crocifisso ligneo di fattura veneziana risalente agli inizi del 1500. In quegli anni era stato spedito per mare e trasportato in una cassa ma, coinvolto in un naufragio, approdò sul litorale fra Fiorenzuola e Casteldimezzo.

Le due città per contendersi l’oggetto di devozione decisero di caricarlo su di un carro di buoi e lasciare al fato la scelta. I buoi si diressero senza esitare verso Casteldimezzo e si fermarono davanti alla chiesa. Da allora il crocifisso si dice sia stato fautore di numerosi miracoli, fra cui uno scampato assedio da parte della Signoria dei Medici a danno del Ducato di Montefeltro. E voi, credete nei miracoli?

 Tappa 4 : il sito archeologico di Colombarone

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Il sito archeologico di Colombarone. Foto © Parco San Bartolo

Proseguiamo verso la nostra ultima tappa scendendo nuovamente a valle, verso il Castello di Gradara. Proprio di fronte al leggendario luogo d’incontro di Paolo e Francesca, vicino all’attuale chiesa del quartiere, è possibile ammirare una delle scoperte archeologiche più interessanti degli ultimi anni: i resti di una villa romana risalente alla fine del III secolo d.C. a cui si è sovrapposta, nei secoli successivi, la Basilica paleocristiana di San Cristoforo ad Aquilam.

La domus era sorta qui proprio per la strategica posizione all’incrocio della via Flaminia e della strada che, attraversando il monte, conduceva fino al porto della Vallugola. Camminare sopra un edificio di quasi duemila anni è sempre un’emozione speciale, ammirarne i bellissimi pavimenti in mosaico ben conservati, ricreare con lo sguardo stanze, decori e scene di vita di tutti giorni per cercare di immaginarne la storia è un piacere unico e difficile da descrivere, la conclusione perfetta per il nostro weekend all’insegna del mistero, fra storia e leggenda, fra mito e tradizione.

Le leggende popolari, si sa,  non sono scritte sui libri di storia, non sono il frutto di ricerche scientifiche ma a volte si possono rivelare autentiche esperienze anche solo per la curiosità e le suggestioni che sono capaci di comunicarci. Noi le abbiamo condivise con voi, spetta a voi provarle!

Ecco un breve riepilogo delle tappe che abbiamo percorso insieme:

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Info utili:

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