A casa di Pippo Ciorra e Cristiana Colli, ideatori di DEMANIO MARITTIMO.KM-278

Avviene tutto dal tramonto all’alba su una spiaggia che ha come geolocalizzazione il km 278 del Lungomare Italia a Marzocca, frazione di Senigallia (AN).

Qui in una lunga notte si mescolano architettura, arte, design, sperimentazione, culture, geografie e street food dando vita a Demanio Marittimo.Km 278, un evento promosso dalla rivista MAPPE – Gagliardini Editore e dall’Associazione Demanio Marittimo.Km-278.

Questa maratona notturna in spiaggia, che si terrà il 17 luglio 2015 dalle ore 18 alle ore 6 seguente, è unica ed originale:  l’allestimento cambia ogni anno, ospiti internazionali si alternano sul  palco per parlare dei loro progetti e delle loro esperienze, il tutto è mescolato a sperimentazioni visive, sonore e culinarie.
In sole 12 ore si creano reti e si consolidano connessioni che confluiscono nell’idea di un Adriatico come hub culturale collegato all’altra sponda del mare e a tutto il resto del mondo creativo.

Il Social Media Team Marche, come lo scorso anno, è media partner dell’evento.
Vi racconteremo questa lunga notte dedicata alla cultura con post sul blog, sulla nostra fan page Facebook, su twitter e su Instagram.

Demanio Marittimo.Km-278, 17 luglio 2015 Marzocca di Senigallia (AN)

Demanio Marittimo.Km-278, 17 luglio 2015 Marzocca di Senigallia (AN)

Le bio dei curatori

Oggi vogliamo presentarvi i due ideatori e curatori dell’evento, Pippo Ciorra e Cristiana Colli, prima di lasciargli la parola li introduciamo con una breve biografia.

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Pippo Ciorra

Pippo Ciorra nato a Formia nel 1955.
Insegna Progettazione alla SAD, ovvero la Scuola d i Architettura e Design dell’UNICAM con sede ad  Ascoli Piceno.  È membro del CICA (Comitato Internazionale dei Critici di Architettura) e adviser per il premio “Medaglia d’oro dell’architettura italiana” e per il “Mies van der Rohe Award” della fondazione MVDR. Collabora dal 1981  con quotidiani, periodici e varie riviste di architettura.  Ha partecipato a diverse Biennali e Triennali di architettura.
Ha curato e allestito importanti mostre, tra le altre sedi, alla Biennale di Venezia, alla Casa dell’Architettura, al MAXXI, al Lazzaretto e Palazzo degli Anziani ad Ancona, alla Pescheria di Pesaro. Dal maggio 2010 è senior curator del MAXXI Architettura.

 

 

 

Cristiana Colli

Cristiana Colli

Cristiana Colli nata a Reggio Emilia nel 1964. Laureata in Scienze Politiche, giornalista dall’85, cura l’ideazione e l’organizzazione di progetti culturali, eventi, mostre, festival e iniziative di valorizzazione. Per istituzioni pubbliche e private, musei, aziende, ordini professionali, fondazioni realizza e promuove strategie di comunicazione sociale e culturale legate al paesaggio, all’architettura, all’arte contemporanea e al design. Sul fronte della ricerca economica e sociale dal 2003 collabora con il Consorzio A. Aster e dal 2007 lavora con Symbola-Fondazione per le Qualità Italiane.  È direttore responsabile della rivista  rivista MAPPE – Gagliardini

 

L’intervista doppia 

 Abbiamo posto ad entrambi i curatori di Demanio Marittimo.km-278 le stesse domande ed ecco il risultato della nostra intervista doppia: due posizioni differenti ma complementari, un’unica visione innovativa ed un approccio sperimentale che sono l’anima dell’evento, atteso ogni anno non soltanto dagli addetti ai lavori, ma anche dai curiosi e da chi, per una notte, vuole godersi la spiaggia in maniera differente.

Com’è nata l’idea di Demanio Marittimo 278 e quali sono i punti di forza di questo evento?

Cristiana: La spiaggia è memoria di luogo e avamposto ipermoderno, piattaforma di significati, funzioni, appartenenze. E’ il luogo per i primi – e non a caso siamo di fronte a Moreno Cedroni – ma è anche il rifugio per gli ultimi. La spiaggia è un limes, una metafora, un tema progettuale, un hub culturale. Così la più anonima e inattuale delle piattaforme diventa spazio pubblico, luogo di arrivi e partenze, luogo poetico di scambio e relazione, di contaminazione tra le cose, le persone, le discipline.

Pippo:  L’idea è nata dalla confluenza di una serie di idee e aspirazioni diverse. Per sintetizzarle si può dire che prima di tutto ci sembrava importante costruire un punto di contatto tra le culture creative, una specie di finestra con vista su due panorami (a)simmetrici quello delle eccellenze creative e di progetto del nostro territorio e quelle della scena globale, il tutto filtrato da un’idea iniziale di riconoscimento di un carattere di specifico interesse al contesto trasnazionale adriatico. Poi c’era il luogo idealtipico, con la spiaggia “povera” e l’ex-voto, il ristorante di Cedroni, la sezione di paesaggio ricorrente fatta della sequenza di autostrada, fianco della collina, statale, ferrovia, fila di casette e spiaggia… Insomma non si poteva chiedere di meglio per accoppiare programma culturale e contesto fisico.

 

È una sfida parlare di architettura, arte e design in spiaggia, un luogo deputato al relax e al divertimento?

Pippo: Beh questa è una risposta facile da dare. La premessa che facciamo alla lettura di un territorio urbanizzato non tradizionale, come la città adriatica, è che la vecchia concezione dello spazio pubblico non funziona più, almeno in termini di progetto del nuovo. Cerchiamo spazi pubblici che esistono già ma non sanno di esserlo, nuovi, alternativi, inusuali e spesso anche temporanei. La spiaggia, nel nostro contesto, risponde esattamente a tutte queste esigenze.

Cristiana: E’ un’intuizione. I luoghi sono dinamici, hanno storie e stratificazioni sedimentate che sta a noi sentire, intercettare e raccontare.  Marzocca è piena di rimandi e di avanguardie, dalle edificazioni di grande qualità residenziale turistica dei primi decenni del ‘900 progettati da Ubaldo Fiorenzi, a Moreno Cedroni. Sono cortocircuiti che interrogano e ci ricordano che la cultura e lo sforzo di aderenza e prossimità ai processi contemporanei  è la premessa per rigenerare l’idea e il senso di comunità. Quale sia, comunità vocazionale e temporanea.

 

Un momento dell'edizione 2013 di Demanio Marittimo.Km-278

Un momento dell’edizione 2013 di Demanio Marittimo.Km-278

Demanio Marittimo km 278 ha una posizione geografica specifica del litorale marchigiano, questa geolocalizzazione è indispensabile per contestualizzare l’evento?

 Cristiana: Demanio Marittimo.Km-278 è un luogo che non c’è, è un ipertesto mobile tra l’anonimato burocratico e i codici ferroviari, le dorsali orizzontali della città adriatica che scorre sul nastro d’asfalto dell’A14 e la statale. In realtà quel luogo che non c’è è diventato Marzocca, con le sue vocazioni e le sue peculiarità – le pensioni a mare, le colonie marine del Finanziere e del Carabiniere, i barbecue delle famiglie sulla spiaggia, quelle sdraio solitarie che contrappuntano il litorale. Pochi posti sono così poetici come quel tratto che da Marzocca arriva alla Raffineria Api: è un piccolo corridoio che si srotola tra i binari e il mare, guarda San Ciriaco e gli aerei in transito, i traghetti e le gru della Fincantieri, e quando accade che la fiamma voli nel cielo la bellezza è assoluta e commovente.

Pippo:  Si e no. Come dicevamo prima qual punto di Marzocca propone una sequenza trasversale tipica, che dalla collina all’autostrada scende fino alle infrastrutture che corrono in riva al mare e a quella strana città lineare fatta solo di una fila di case strette tra binari e lungomare. Succede in diversi punti, tra Pesaro e Fano, tra Fano e Senigallia, tra Senigallia e Ancona. Poi di nuovo a nord e a sud di Civitanova, tra Cupra e San Benedetto e ancora in Abruzzo. E’ una specie di testo territoriale di chiarezza assoluta. Poi però c’era la presenza della Madonnina del Pescatore, un contrappunto perfetto a una spiaggia così poco lussuosa, la propensione di Senigallia agli eventi, la vicinanza all’aeroporto e ad altri snodi… Insomma un buon mix tra specifico e generico.

 

Dalla spiaggia di Marzocca bagnata dal mare, allargare l’orizzonte all’altra sponda adriatica è un’evoluzione naturale per Demanio Marittimo km 278?

Pippo: A metà degli anni ’90, quando ho cominciato a lavorare al di qua degli Appennini, il contesto balcanico era particolarmente interessante.
La fine della guerra aveva creato nuovi paesi vogliosi di confrontarsi con l’Europa, artisti e architetti di quelle aree mostravano una specie di “modernità naturale” e voglia di innovazione che da noi non è sempre facile identificare, questi stessi artisti e architetti si dimostravano già capaci di costruire relazioni fertili e virtuose col mondo. Insomma l’impressione era che valesse la pena interessarsene e collaborare e ancora oggi, anche se la crisi economica ha imposto un certo rallentamento (soprattutto alle realizzazioni degli architetti), l’universo artistico e creativo si rivela vivace e interessante, tale da legittimare ampiamente il desiderio di comprendere la relazione tra il lavoro degli autori e il contesto adriatico.

 Cristiana:  L’Adriatico sulla spiaggia non è un’evoluzione ma un dato intrinseco al progetto.
Sin dall’inizio i traccianti principali sono stati due: quello generazionale che guarda al giovane talento  transdisciplinare, come dimostrano i tre contest competitivi, e quello adriatico in chiave di dialoghi e interconnessioni macroregionali.
E’ una vocazione naturale che viene dalla storia e guarda ai grandi processi che animano il bacino del Mediterraneo. Le tematiche con cui la modernità si confronta – questioni culturali e religiose, nuovi modelli di sviluppo, geopolitica, migrazioni –  hanno nel Mediterraneo un epicentro irrinunciabile, e la cultura rappresenta in questi processi la premessa e il presupposto per ogni emancipazione.

 

Un momento dell'edizione 2014 di Demanio Marittimo.Km-278

Un momento dell’edizione 2014 di Demanio Marittimo.Km-278

Che valore aggiunto apporta un evento sperimentale che ormai da cinque anni è inserito nell’offerta turistica marchigiana?

Cristiana: La matrice sperimentale si mantiene con la fluidità, l’affinamento e la manutenzione del format – rispetto  ai contenuti, alla scelta degli ospiti, all’architettura organizzativa e all’infrastruttura di relazioni che la sostiene. Alcuni aspetti sono intoccabili – la durata, la “bulimia” dell’offerta, la scelta della notte, il format concorsuale – poi nel tempo però dovremo essere capaci di aumentare le collaborazioni strategiche  e stabili di tipo nazionale e internazionale per diventare davvero un’antenna che riceve, rimanda, rilascia.

Pippo: Beh, speriamo che i cinque anni non significhino routine. Però il bello è che ogni anno il demanio lascia sulla spiaggia di Marzocca qualcosa che resta e germoglia: progetti realizzati (allestimento, merchandising, food) e quindi riconoscibilità e visibilità per chi vince i relativi concorsi, una rivista cartacea che ne riverbera i contenuti e li trasforma in occasione di riflessione, nuove relazioni e nuovi stimoli per le nostre università e i nostri progettisti. Nell’insieme un groviglio di relazioni che sembra ogni anno più fertile.

 

Architettura, arte, design, innovazione e food sono i macroelementi che compongono Demanio Marittimo km 278. Il pubblico che segue questo evento è trasversale?

Pippo: Cinque anni di esperienza a Demanio e altrettanti (o un po’ di più) al MAXXI mi hanno insegnato un paio di cose. La prima è che i “pubblici” di architettura, arte, design e creatività varie sono oggi molto più integrati e intercambiabili, con confini sempre più labili. La seconda che l’architettura, anche e forse soprattutto in un momento in cui non è facilissimo realizzare capolavori altisonanti e iperstrutture spettacolari, è un linguaggio che attrae e fa discutere il pubblico non specializzato quanto e più dell’arte, confermando ancora di più la fragilità dei confini di cui sopra. Tutto questo è ancora più chiaro in una situazione, come quella di Demanio, nella quale il denominatore comune è tutt’altro che minimo e riguarda lo spazio che abitiamo, la nostra capacità di produrre oggetti materiali e cultura, la possibilità di mettere a confronto tutto questo con le politiche e le classi dirigenti che guidano il nostro territorio.

Cristiana: Definitivamente trasversale, locale nazionale e internazionale. Ogni pubblico è prezioso, ci interroga e ci impone un’offerta articolata.

La dimensione web e social – con la mappa in realtà aumentata realizzata insieme a Nòva24 – è un’ulteriore fronte di sviluppo, non strumento tecnico di comunicazione ma progetto per nuovi dialoghi.
Ad uno spazio e ad un tempo chiuso – cuore della concettualizzazione del progetto – potrà corrispondere un fronte totalmente aperto sullo spazio e sul tempo attraverso i nuovi media.
E’ comunità e community, e anche così potremo allargarci a nuove interlocuzioni.

 

Un'anticipazione del nuovo allestimento dell'edizione 2015 di Demanio Marittimo.Km-278

Un’anticipazione del nuovo allestimento dell’edizione 2015 di Demanio Marittimo.Km-278

Con questa intervista doppia densa di contenuti vi abbiamo incuriosito, nel prossimo post dedicato a Demanio Marittimo.Km-278 vi spiegheremo tutte le sfaccettature di questo evento!
Siete pronti a passare una notte indimenticabile? L’appuntamento è  per venerdì 17 luglio dalle 18 alle 6 della mattina seguente!

Scopri qui il Programma di Demanio Marittimo.Km-278

Info utili

 

 

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