10 cose da fare e vedere a Treia

Vi accompagniamo alla scoperta di Treia, uno dei “Borghi più belli d’Italia” in provincia di Macerata che vi offrirà tanta storia, arte, cultura e un paesaggio mozzafiato.

Adagiata sul crinale di un colle, è abbracciata da uno scenario naturale suggestivo e da una cinta imponente di mura medievali. Date un’occhiata alla gallery fotografica e proseguite alla scoperta delle 10 cose assolutamente da non perdere che abbiamo selezionato per voi.

  • Panoramica di Treia
  • Una delle antiche porte di accesso del borgo di Treia
  • Piazza della Repubblica - Treia
  • Il monumento a Papa Pio VI a Treia
  • La fontana in Piazza delle Repubblica a Treia
  • Piazza delle Repubblica - Treia
  • Il meraviglioso panorama da piazza della Repubblica di Treia
  • Piazza della Repubblica di Treia
  • Piazza della Repubblica - Treia
  • La Cattedrale di Treia
  • Accademia Georgica - Treia
  • Accademia Georgica - Treia
  • Arena Didimi - Treia
  • Il bracciale dell'antico gioco del Pallone col Bracciale
  • Il bracciale dell'antico gioco del Pallone col Bracciale
  • La disfida del Bracciale
  • La disfida del Bracciale
  • Porta Palestro a Treia
  • Porta Montana a Treia
  • Porta Vallesacco a Treia
  • La Torre Onglaviana - Treia
  • Il meraviglioso panorama dalla Torre Onglavina di Treia
  • I calcioni, specialità treiese
  • Il Museo Archeologico di Treia
  • Reperti egizi al Museo archeologico di Treia
  • La statua di Serapide al Museo Archeologico di Treia
  • Il santuario del Santissimo Crocifisso a Treia
  • Il santuario del Santissimo Crocifisso dall'alto
  • Il teatro comunale di Treia
  • Il teatro comunale di Treia
  • Il sipario del teatro comunale di Treia
  • Il soffitto del teatro comunale di Treia
  • Le strade del borgo di Treia
  • La quercia monumentale di Passo di Treia

1. Una passeggiata nel centro storico medievale fino alla bella piazza della Repubblica

Il nostro tour alla scoperta di questa bella cittadina parte dal suo centro medievale circondato da mura. Entrando da una delle 7  antiche porte lasciatevi trasportare dall’atmosfera senza tempo dei suoi vicoli fino ad arrivare alla scenografica piazza della Repubblica, una fra le più belle e caratteristiche delle Marche.

A forma di ferro di cavallo, si apre su un ampio balcone panoramico. Da qui la vista si perde in un orizzonte vasto di campi coltivati e dolci colline. Nelle giornate limpide potrete scorgere anche il Monte Conero e il mare. La chicca? Sul far della sera godetevi l’allegro viavai nel “salotto della città” con un bel bicchiere di vino.

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La Piazza è incorniciata su tre lati dalla palazzina dell’Accademia Georgica, opera del Valadier, dal Palazzo Comunale che ospita il Museo Civico e dalla Cattedrale.

Merita una visita l’Accademia Georgica che conserva un prezioso patrimonio librario con 14.000 volumi e l’Archivio Storico Comunale , uno dei più antichi e completi delle Marche con incunaboli, codici, sigilli e pergamene. Pensate che qui ce n’è una davvero originale con una lunghezza complessiva di 11,98 metri.

2. Alla scoperta dei reperti egizi di Treia

Dovete sapere che i romani erano molto attratti dalla cultura egizia, ed in particolar modo dalla Dea Iside.

E qui, in questa splendida cittadina immersa fra le colline, potrete fare un tuffo indietro nel tempo ammirando reperti egizi di epoca tolemaica conservati oggi al Museo Archeologico (allestito presso il Convento di San Francesco) e rinvenuti all’inizio del secolo presso il Santuario del Santissimo Crocifisso dove sorgeva l’antica Trea, a circa 1,5 km dal centro abitato odierno.

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3. Assaggiare  i calcioni

Dopo una mattinata passata alla scoperta delle bellezze della città ci meritiamo una bella pausa gustosa. Chi viene a Treia non può non assaggiare il calcione, un prodotto unico della tradizione culinaria treiese dal caratteristico sapore dolce-salato.

Si tratta di un disco di pasta sfoglia, leggermente dolcificata, al centro del quale si colloca un impasto formato da uova, pecorino, zucchero ed olio. Si può mangiare come spuntino, ma anche come dolce. Volete completare il pranzo? A Treia potrete gustare specialità gastronomiche tipiche del territorio maceratese come i vincisgrassi e il ciauscolo.

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4. Attraversare la storia a Porta Vallesacco

Dopo una succulenta pausa pranzo ripartiamo alla scoperta del centro storico passando nella storica Porta Vallesacco, la più celebre fra le 7 porte cittadine divenuta monumento nazionale perché fu teatro di una celebre battaglia combattuta nel 1263 dai Montecchiesi contro Corrado d’Antiochia. Volete approfondire questa storia? Nel teatro di Treia troverete un bellissimo sipario che la rappresenta.

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5. Il Teatro condominiale di Treia e il suo sipario

Il grazioso teatro cittadino, costruito nel 1801 su disegno dell’architetto Lucatelli costituisce un bell’esempio di teatro con la struttura portante dei palchi completamente in legno. Molto significativa è la scena dipinta sul sipario, raffigurante la battaglia di Vallesacco, opera del romano Silverio Copparoni, datata 1865.

Il teatro è definito “condominiale” perché realizzato grazie al contributo di famiglie treiesi che hanno costituito una Società di Condomini per promuoverne la costruzione. Per visitare il teatro rivolgetevi alla Pro Loco.

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6. Uno sport antico e l’arena del gioco del bracciale

Treia è la città simbolo del gioco del Pallone col Bracciale, uno sport antico, praticato dai nobili ma seguito con grande entusiasmo dal popolo. Pensate che a Treia visse il personaggio più rappresentativo di questo sport, il celebre Carlo Didimi, immortalato anche da Leopardi che nel 1821 gli dedicò la canzone «A un vincitore nel pallone».

A lui è intitolata l’arena dove avviene ogni anno, la prima domenica di agosto, una tra le più rilevanti ed originali rievocazioni storiche italiane, la Disfida del Bracciale: un torneo nazionale che vede impegnate le squadre dei quattro quartieri cittadini per la conquista di un palio e di un trofeo da custodire per un intero anno. L’evento è preceduto da dieci giorni di festeggiamenti che iniziano l’ultimo venerdì di luglio.

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7. La Torre Onglavina: un balcone sulle Marche silenziose

Una visita a Treia non è completa se non si visita l’estremo baluardo del paese verso sud: la bella Torre Onglavina, parte dell’antico sistema fortificato, eretta nel XII secolo. Il luogo è un balcone sulle Marche silenziose, che abbraccia in lontananza il mare e i monti Sibillini.

Dall’ alto sperone di arenaria dominato dalla torre potrete ammirare aspre vette che degradano in declivi e vallate e, in fondo la distesa blu del mare. Qui potrete assistere, durante il periodo natalizio, alla rappresentazione del presepe vivente.

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8. Scoprire la Treia di Dolores Prato

C’è un libro dedicato a Treia, scritto da una delle più grandi penne del 900 italiano, Dolores Prato, vissuta qui fino all’età di 18 anni, cresciuta da lontani zii materni dopo essere stata abbandonata dai suoi genitori.

Il libro dal titolo “Giù la piazza non c’è nessuno” è stato scritto a ottant’anni e subito divenne un caso letterario. Treia riemerge nei pensieri della scrittrice anche dopo il trasferimento a Roma e finisce per coprire col suo nome tutta la città eterna.

Qui c’è la sua casa con una lapide sulla parete e un centro studi che si occupa della valorizzazione della figura e dell’opera della scrittrice. Quello che vi consigliamo di fare è immergervi nelle parole di questo libro e riviverle fra le vie, i vicoli, i palazzi e la grande piazza.

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9. Le case di terra e la riscoperta della vita contadina di un tempo

Alle porte del centro abitato, in contrada Fontevannazza, potrete rivivere le condizioni di vita contadina delle campagna del maceratese tra l’800 e l’inizio del ‘900 visitando la casa-museo in terra.

Dovete sapere che le case di terra ( gli “atterrati”) sono antiche abitazioni tipiche delle Marche, realizzate con terra solitamente mista a paglia molto diffuse nella fascia medio-collinare della provincia di Macerata. All’interno della casa museo potrete ammirare utensili ed oggetti rigorosamente d’epoca, un magnifico telaio, il tradizionale caminetto e fra le altre cose il cosiddetto “prete”, il celebre scaldino da letto.

Se interessati all’argomento potete vistare altre case di terra a Macerata, dove c’è un intero quartiere (Villa Ficana), Corridonia, Pollenza e Rambona e leggere il libro “Il recupero di una casa di terra” a cura di Anna Paola Conti dedicato alla casa di terra recuperata a Treia. Per visite e percorsi turistici dedicati contattare il comune.

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10. Ammirare la quercia monumentale

A pochi km da Treia, nella frazione di Passo di Treia potrete incontrare la monumentale roverella, che ombreggia la corte di una casa colonica in Contrada San Marco Vecchio n. 7.

Con il suo fusto possente e l’amplissima chioma è senza dubbio una delle più belle querce d’Italia, per circonferenza del tronco la maggiore della regione: 30 metri di altezza, 6,5 metri di circonferenza del fusto e un’età stimata di circa 450 anni.

L’albero è assai noto tanto che nel 2000 è stato dichiarato monumento nazionale, ha avuto l’onore di essere più volte ritratto in pubblicazioni e filmati televisivi e il Comune ha fatto realizzare un piccolo anfiteatro nell’area adiacente per consentire ai visitatori di osservarla ed ammirarla.

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“Se Giacomo Leopardi fosse stato di Treia avrebbe sentito lì il mistero dell’infinito” Per Dolores Prato, poetessa e scrittrice italiana vissuta a Treia non c’erano dubbi. Per capire se aveva regione o meno non vi resta che visitare questo splendido borgo marchigiano!

Cosa visitare nelle vicinanze 

Info utili

Le foto ci sono state gentilmente concesse dalla Pro Loco di Treia

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